Le origini del monastero risalgono al IX secolo, quando si decise di unire la chiesa del V secolo che custodiva le spoglie di san Cucufate[1] (in catalanoSant Cugat) con una fortificazione annessa. Dal X secolo il monastero iniziò ad espandere i suoi possedimenti e nel 985 fu danneggiato da un attacco delle truppe musulmane guidate da Almanzor, che poi lo riparò e vi aggiunse il minareto, che rimane oggi il punto più alto del complesso.
A quel tempo il monastero di Sant Cugat era il monastero più importante della contea di Barcellona e controllava i monasteri di Santa Cecília de Montserrat, Sant Llorenç del Munt, Sant Pau del Camp, Sant Pere de Clará e Sant Salvador de Breda.
A metà del XII secolo iniziò la costruzione di un nuovo monastero, che terminò nel 1337. Durante la guerra di successione spagnola, il monastero fu occupato dalle truppe dell'arciduca Carlo che provocarono dei danni alla struttura, che fu restaurato nel 1789.
Nel 1835 il monastero fu abbandonato dai monaci e rimase vuoto fino al 1851, quando iniziò il restauro.
Nel 1931 è stato dichiarato Monumento Nazionale.
Architettura e allestimenti
L'elemento più caratteristico del monastero è il suo chiostro del XII secolo, notevole esempio di arte romanica. Nel XVI secolo fu aggiunto un secondo piano, un atrio e l'ingresso.[2]
Il chiostro è lungo oltre 30 metri ed è stato progettato da Arnau Cadell[3] e dal suo discepolo Lluís Samaranch. Ha pianta quadrata con archi a tutto sesto, sorretti da coppie di colonne con capitelli finemente decorati.