Il milk toast è un dolce statunitense consumato durante la prima colazione a base di toast, latte caldo, zucchero, burro e altri ingredienti a piacere fra cui spezie, cacao e uvetta.[1][2]
Storia
Il milk toast divenne popolare fra il XIX e i primi anni del XX secolo, epoca in cui veniva consigliato ai bambini e ai convalescenti, in quanto è facile da digerire ed era considerato un alimento lenitivo.[1][3]
La scrittrice gastronomica americana M. F. K. Fisher definì il toast al latte "una cosa calda, mite, calmante, piena di forza innocente" e scrisse, mangiando quel dolce in un famoso ristorante assieme a un amico convalescente, che era un "piccolo miracolo della gastronomia moderna". La Fisher classificò il milk toast fra le ricette che servono a "nutrire i malati" e "per gli invalidi" e dichiarò che fosse "una sorta di palliativo, qualcosa di simile all'acqua bollita".[1] La scrittrice dichiara infine che la sua variante preferita di milk toast contiene il 50% di latte mescolato con il rimanente 50% di zuppa di pomodoro condensata della Campbell's mescolata con un boccalino (un recipiente che ha reperito durante un viaggio nella Svizzera italiana).[2]
Oggi l'alimento è meno popolare che in passato, ma viene considerato da molti autori un comfort food.[1][2][4]
Cultura di massa e popolare
Il nome dell'alimento ispirò quello di Caspar Milquetoast, protagonista di una striscia a fumetti di H. T. Webster pubblicata dapprima sul New York World e poi sull'Herald Tribune.[5] Da tale personaggio proviene, a sua volta, il termine di uso comune milquetoast, usato per definire una persona timida e reticente.[6][7]