Nel 1612 lo si vide attivo a Capri, con alcuni sepolcri conservati nella chiesa di Santo Stefano e nel 1616 di nuovo a Firenze, ove realizzò il gruppo scultoreo di Adamo ed Eva nel Giardino di Boboli. Lo scultore visse in una casa nella zona di Materdei che dopo la sua morte fu donata ai domenicani di Santa Maria della Sanità, nella cui chiesa il Naccherino scolpì la Madonna della Sanità agli inizi del XVII secolo.
Annoverabili tra i seguaci del Naccherino (come peraltro del Bernini) vi sono senz'altro gli artisti maggiori come Giuliano Finelli e quelli minori tra cui Francesco Cassano, Tommaso Montani, Angelo Landi e Mario Marasi.
Opere
Tra le opere scultoree più significative che lasciò a Napoli, vanno menzionate:
^Pagina 812, Gioacchino di Marzo, "I Gagini e la scultura in Sicilia nei secoli XV e XVI; memorie storiche e documenti" [1], Conte Antonio Cavagna Sangiuliani di Gualdana Lazelada di Bereguardo, Volume I e II, Palermo, Stamperia del Giornale di Sicilia.
^Pagina 244, Gioacchino di Marzo, "Diari della città di Palermo dal secolo XVI al XIX: pubblicati ... " [2], Volume 14, Palermo, Luigi Pedone Lauriel, 1873.
Bibliografia
Antonino Maresca di Serracapriola, Sulla vita e sulle opere di Michelangelo Naccherino: appunti, Francesco Giannini & figli, Napoli 1890
Antonino Maresca di Serracapriola, Michelangelo Naccherino scultore fiorentino allievo di Giambologna: sua vita, sue opere, opere del suo aiuto Tomaso Montani e del principale suo allievo Giuliano Finelli: con ventinove autotipie, tipo-ed. meridionale anonima T.E.M.A., Napoli 1924
Francesco Cibarelli, La Chiesa di S. Carlo all'Arena e il Cristo del Naccherino, Francesco Giannini & figli, Napoli 1926
Franco Strazzullo, Sul crocefisso marmoreo di Michelangelo Naccherino, Archivio Storico Napoletano, Napoli 1952
Michael Kuhlemann, Michelangelo Naccherino: Skulptur zwischen Florenz und Neapel um 1600, Waxmann, Münster 1999, ISBN 3893257322 (DE)