La metamorfosi, in letteratura e in mitologia, è la trasformazione di un essere o di un oggetto inanimato in un altro di natura e forma differente[1], in genere dovuta a magia o a interventi soprannaturali e divini. Si può considerare il simbolo dell'onnipotenza degli dèi[2].
Maghi, druidi, poeti, vati sono soliti tramutare un eroe o un'eroina in un altro essere, come un maiale, un uccello o un pesce, le sacerdotesse galliche di Sena dicevano di potersi trasformare in un qualunque essere[5].
Medioevo
La metamorfosi compare anche nella poesia amorosa: la persona che ama desidera trasformarsi in qualcos'altro per piacere alla persona amata[4].
Metamorfosi occorrono anche nella Commedia di Dante[6].
Si può stabilire una tipologia di metamorfosi, ascendente o discendente, a seconda che rappresenti un premio o una punizione; il cambiamento di forma fisica sembra non intaccare sulla personalità profonda, che rimane pressoché immutata; la metamorfosi è, sotto l'aspetto psicanalitico espressione del desiderio o della sanzione, che emerge dall'inconscio e si manifesta nella creazione immaginifica[4].
La metamorfosi presuppone la preminenza dell'anima sul corpo, che può restare immutata cambiando involucro; gli dei assumono sembianze differenti perché non possono essere apprezzati completamente dagli uomini nel loro splendore spirituale[8].
Jean Chevalier e Alain Gheerbrant, Dizionario dei simboli, a cura di Italo Sordi, vol. 2, 3ª ed., Milano, RCS BUR Rizzoli, 1987 [1986], ISBN88-17-14509-2. 1ª ed. originale: (FR) Dictionnaire des symboles, Paris, Editions Robert Laffont & Editions Jupiter, 1969.
Corinne Morel, Dizionario dei simboli, dei miti e delle credenze, traduzione di Enrica Crispino, Firenze-Milano, Giunti, 2006, ISBN978-88-09-04071-7. 1ª ed. originale: (FR) Dictionnaire des symboles, mythes et croyances, Paris, L'Archipel, 2004.