Medúlla
Medúlla è il quinto album della cantautrice islandese Björk (il sesto, contando anche l'omonimo album solista del 1977), pubblicato il 31 agosto 2004.
Descrizione
Medúlla (che significa "midollo", in latino) è l'album più controverso dell'artista.[17] Nelle tracce che compongono l'album non viene praticamente usato alcuno strumento musicale all'infuori della voce umana,[18] eccetto rare eccezioni.[19] Questo ha portato a dover campionare numerosi suoni prodotti dalla stessa cantante e dai suoi collaboratori (Mike Patton, Robert Wyatt, Tanya Tagaq Gillis, Rahzel dei The Roots, e Dokaka)[20] e a utilizzare gli arrangiamenti elettronici per creare le basi delle tracce.[18]
Mentre alcune canzoni rimangono comunque legate in qualche modo allo stile classico di Björk, altre come Ancestors, prodotta da lamenti e respiri, perdono praticamente la struttura della canzone per dar vita a sperimentazioni sconnesse e a volte spudoratamente cacofoniche.[21] Sono tuttavia presenti incursioni nel pop e nella dance, rappresentate da Who Is It e Triumph of a Heart[18]. Completamente a cappella, priva di qualunque accompagnamento musicale o vocale, è la traccia Show Me Forgiveness, sostenuta dalla sola voce di Björk.[18] Dopo Sun in My Mouth dell'album Vespertine, è presente un secondo adattamento di una poesia di E.E. Cummings, rappresentato dalla traccia Sonnets/Unrealities XI.[18] La traccia Vökuró, cantata completamente in islandese, è invece un adattamento di una composizione al pianoforte del musicista Jórunn Viðar.[18]
Nei brani vengono affrontati diversi temi: Pleasure Is All Mine e Where Is The Line sono invettive contro il partner,[18] Who Is It è un accorato appello a prendere coscienza dell'amore ricevuto,[18] mentre Mouth's Cradle rappresenta la prima incursione della cantante nei temi politici (che diventeranno preponderanti nell'album seguente), recitando la frase "I need a shelter to build an altar away from all the Osamas and Bushes"[22].
Il brano Oceania è stato commissionato dal Comitato Olimpico Internazionale ed è stato eseguito dalla cantante durante l'apertura delle Olimpiadi di Atene 2004.[23] Il testo della canzone richiama l'idea che tutte le creature, esseri umani compresi, provengano dall'acqua del mare.[24] È stata scritta interamente dal punto di vista dell'oceano stesso e nel video Björk appare immersa in un mondo acquatico buio, popolato da creature simili a piante e pesci.[25]
Il 26 aprile 2019 l'album viene rilasciato dalla One Little Independent Records anche in formato di musicassetta.[26]
Tracce
- Edizione standard
- Pleasure Is All Mine – 3:26 (Björk)
- Show Me Forgiveness – 1:23 (Björk)
- Where Is the Line – 4:41 (Björk)
- Vökuró – 3:14 (Jórunn Viðar, Jakobína Sigurðardóttir)
- Öll Birtan – 1:52 (Björk)
- Who Is It (Carry My Joy on the Left, Carry My Pain on the Right) – 3:57 (Björk)
- Submarine – 3:14 (Björk)
- Desired Constellation – 4:55 (Björk, Olivier Alary)
- Oceania – 3:24 (Björk, Sjón)
- Sonnets/Unrealities XI – 1:59 (Björk, Edward Estlin Cummings)
- Ancestors – 4:08 (Björk, Tagaq)
- Mouth's Cradle – 4:00 (Björk)
- Miðvikudags – 1:24 (Björk)
- Triumph of a Heart – 4:04 (Björk)
- Bonus track per il Giappone
- Komið – 2:02 (Björk)
Di seguito sono elencati i musicisti che hanno suonato nel disco e il personale che ha collaborato alla sua realizzazione.[27][28]
- Björk – voce principale, arrangement, programmazione (tracce 1, 3, 5, 6, 9, 11–14), choir arrangement, bass line (traccia 1), bass synth (traccia 6), piano (traccia 11), composizione (tracce 1–3, 5–15), produzione
- Tagaq – canto di gola inuit (tracce 1, 6, 11, 12), composizione (traccia 11)
- Mike Patton – voce (tracce 1, 3)
- Robert Wyatt – voce (tracce 7, 9)
- Rahzel – beatboxing (tracce 1, 3, 6, 12, 14)
- Shlomo – beatboxing (traccia 9)
- Dokaka – beatboxing (traccia 14)
- Gregory Purnhagen – trombone umano (tracce 3, 14)
- The Icelandic Choir – coro (tracce 1, 3, 4, 8, 10, 11)
- The London Choir – coro (traccia 9)
- Nico Muhly – piano (traccia 9)
- Mark Bell – bass synthesizer (traccia 12), programmazione (tracce 1, 3, 6, 9, 12, 14), produzione (tracce 3, 7, 9)
- Peter Van Hooke – gong (traccia 1)
- Little Miss Spectra – programmazione (traccia 3)
- Matmos – programmazione (traccia 6)
- Olivier Alary – programmazione (traccia 8)
- Valgeir Sigurdsson – programmazione (tracce 1, 3, 6, 7, 9, 12, 14)
- Mark "Spike" Stent – missaggio
- Nick Ingham – direttore (Olympic Studios choir session)
- Karl Olgeirsson – copista (Iceland sessions)
- Nick Mera – copista (London session)
- Jórunn Viðar – composizione (traccia 4)
- Jakobína Sigurðardóttir – composizione (traccia 4)
- Olivier Alary – composizione (traccia 8)
- E. E. Cummings – composizione (traccia 10)
- Sturla Thorisson – ingegnere del suono (assistente, Greenhouse Studios)
- Christian Rutledge – ingegnere del suono (assistente, Looking Glass)
- Rob Haggett – ingegnere del suono (assistente, Olympic Studios)
- David Treahearn – ingegnere del suono (assistente, Olympic Studios)
- Juan Garcia – ingegnere del suono (assistente, The Magic Shop)
- Flavio de Souza – ingegnere del suono (Ilha Dos Sapos Studios)
- Ichiho Nishiki – ingegnere del suono (Looking Glass)
- Neil Dorfsman – ingegnere del suono
- Jake Davies – ingegnere del suono, programmazione
- M/M Paris – direzione artistica, design
- Shoplifter / Hrafnhildur Arnardóttir – artwork (acconciatura)
- Andrea Helgadóttir – artwork (colori della pelle)
- Inez van Lamsweerde e Vinoodh Matadin – fotografia
Coro
The Icelandic Choir
- Anna Hinriksdóttir – contralto
- Arngerður María Árnadóttir – contralto
- Aðalheiður Þorsteinsdóttir – contralto
- Guðrún Edda Gunnarsdóttir – contralto
- Guðrún Finnbjarnardóttir – contralto
- Jónína Guðrún Kristinsdóttir – contralto
- Benedikt Ingólfsson – basso
- Hafsteinn Þórólfsson – basso
- Hjálmar Pétursson – basso
- Örn Arnarson – basso
- Þorvaldur Þorvaldsson – basso
- Elfa Ingvadóttir – soprano
- Hera Björk Þórhallsdóttir – soprano
- Hugrún Hólmgeirsdóttir – soprano
- Kristín Erna Blöndal – soprano
- Björn Thorarensen – tenore
- Guðmundur Vignir Karlsson – tenore
- Gísli Magna – tenore
- Þorbjörn Sigurðsson – tenore
The London Choir
- Ann de Renais
- Emma Brain-Gabbot
- Heather Chirncross
- Helen Hampton, Helen Pakker
- Jacqueline Barron
- Janet Mooney
- Jenny O'Grady
- Judith Sim
- Karen Woodhowe
- Kim Chandler
- Melanie Marshall
- Micaela Haslam
- Nicki Kennedy
- Rachel Chapman
- Samantha Shaw
- Sarah Eyden
- Sarah Simmondi
- Tarsha Colt
- Yona Dunsford
Classifiche
Note
- ^ (EN) Andy Battaglia, Björk Medulla, su avclub.com, The A.V. Club, 8 settembre 2004. URL consultato il 4 agosto 2016 (archiviato dall'url originale il 9 novembre 2007).
- ^ (EN) BJORK - MEDULLA, su uk.ign.com, 1º settembre 2004. URL consultato il 4 agosto 2016.
- ^ (EN) Dominique Leone, Björk Medulla, su pitchfork.com, Pitchfork, 30 agosto 2004. URL consultato il 4 agosto 2016.
- ^ (EN) BRIT Certified, su bpi.co.uk, British Phonographic Industry. URL consultato il 9 gennaio 2016. Scrivi Bjork in Keywords. Seleziona Artist in Search by, Silver in By Award, Album in by Format.
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- ^ (RU) «ЗОЛОТО» И «ПЛАТИНА» / International 2004, su 2m-online.ru, 2M. URL consultato il 29 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 24 gennaio 2009).
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- ^ David Peschek, Björk, Medulla, in The Guardian, 27 agosto 2004. URL consultato il 24 dicembre 2015.
- ^ Richard Cromelin, Ambitious music, even by Bjork's standards, in Los Angeles Times, 5 settembre 2004. URL consultato il 9 maggio 2016.
- ^ Björk: Medulla, in Mojo, n. 130, settembre 2004, p. 93.
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- ^ Barry Walters, Medulla, in Rolling Stone, 16 settembre 2004. URL consultato il 28 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 25 dicembre 2015).
- ^ Keith Harris, Björk: Medulla, in Spin, vol. 20, n. 10, 16 settembre 2004, pp. 111–12. URL consultato il 9 maggio 2016.
- ^ Vincenzo Ticli, Björk - Medùlla, su rockline.it, RockLine. URL consultato il 10 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 12 marzo 2017).
- ^ a b c d e f g h Nicola Mazzocca, Bjork - Medulla, su ondarock.it, Ondarock, 16 novembre 2006. URL consultato il 24 agosto 2016.
- ^ Stefano Solventi, Björk - Medulla, su sentireascoltare.com, SentireAscoltare, 1º agosto 2004. URL consultato il 10 marzo 2017.
- ^ Claudio Fabretti, Bjork - La chanteuse dei ghiacci, su ondarock.it, Ondarock. URL consultato il 3 marzo 2017.
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- ^ Björk - Oceania, su youtube.com. URL consultato il 9 gennaio 2016.
- ^ Rockol com s.r.l, √ Bjork, gli album tornano nei negozi come musicassette per un'edizione imperdibile: guarda, su Rockol. URL consultato il 25 aprile 2019.
- ^ (EN) Medúlla, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 13 settembre 2022.
- ^ Note di copertina di Medúlla, Björk, Polydor Records, 2004.
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- ^ (ES) Top 20 - Semanal, su amprofon.com.mx. URL consultato il 7 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 10 settembre 2016).
- ^ (EN) OFFICIAL ALBUMS CHART RESULTS MATCHING: MEDULLA, su officialcharts.com. URL consultato il 4 agosto 2016.
- ^ (EN) ARTISTS / Björk, su billboard.com. URL consultato il 4 agosto 2016.
Collegamenti esterni
- (EN) Medúlla, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Heather Phares, Medúlla, su AllMusic, All Media Network.
- (EN) Medúlla, su Discogs, Zink Media.
- (EN) Medúlla, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- (EN) Medúlla / Medúlla (altra versione), su Metacritic, Red Ventures.
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