Maureen E. Raymo (Los Angeles, 1959[1]) è una climatologa e geologastatunitense.
È co-fondatrice della Columbia Climate School,[2] direttrice del Lamont-Doherty Earth Observatory della Columbia University, docente di scienze della terra e ambientali e direttrice del Lamont-Doherty Core Repository presso il Lamont-Doherty Earth Observatory della Columbia University.[3] È la prima donna, nonché prima climatologa, a dirigere l'istituto.[4]
Raymo ha svolto un lavoro pionieristico sulle ere glaciali, sulla registrazione della temperatura geologica e sul clima, esaminando e teorizzando il raffreddamento e il riscaldamento del globo e le transizioni nei cicli dell'era glaciale. Il suo lavoro è alla base delle idee fondamentali della paleoceanografia, tra cui l'ipotesi del sollevamento degli agenti atmosferici, il "problema dei 41.000 anni", il paradosso del livello del mare del Pliocene e lo stack Lisiecki-Raymo δ18O.[5][6][7][8]
Raymo si è laureata in geologia presso l'Università Brown nel 1982, e nel 1985 ha conseguito il Master of Arts in geologia alla Columbia University, seguito dal dottorato di ricerca nel 1989.[1]
È nota per il suo contributo (insieme a William Ruddiman e Philip Froelich) all'ipotesi Uplift-Weathering, secondo cui il sollevamento tettonico di aree come l'altopiano tibetano avrebbe contribuito al raffreddamento della superficie. Durante le fasi di formazione delle catene montuose, in superficie sono presenti molti minerali che possono interagire chimicamente con l'anidride carbonica. Durante il processo di alterazione chimica si ha una netta rimozione di CO 2 dall'atmosfera, a seguito della quale la temperatura al suolo diminuisce. Lei e i suoi colleghi inizialmente avevano ipotizzato che la misurazione delle proporzioni degli isotopi di stronzio (Sr) nei sedimenti oceanici profondi avrebbe potuto validare l'ipotesi Uplift-Weathering, ma presto riconobbero che esistevano ambiguità nelle fonti di Sr nell'oceano. A distanza di oltre vent'anni, l'ipotesi continua ad essere dibattuta e studiata.[10][11][12]
Raymo è anche nota per il suo lavoro interdisciplinare, in particolare utilizzando la paleoceanografia per comprendere meglio la circolazione termoalina e il ritmo delle ere glaciali nel Pleistocene e nel Pliocene e come si collegano ai cambiamenti nella forzatura orbitale e alle dinamiche climatiche di Milanković.[14] Raymo, insieme alla sua collaboratrice Lorraine Lisiecki, ha dato importanti contributi alla scienza del paleoclima e alla stratigrafia mediante l'analisi degli isotopi di ossigeno dei foraminiferi da campioni di sedimenti oceanici profondi, inclusa la pubblicazione del record dello stack di isotopi dell'ossigeno stabile dei foraminiferi bentonici LR04 da 5 milioni di anni ampiamente utilizzato.[15]
Premi e riconoscimenti
Nel 2002 è stata inserita dalla rivista illustrata Discover in un elenco delle 50 donne più importanti nella scienza.[6]