Le maracas sono uno strumento a percussione di tipo idiofono a suono indeterminato che hanno origine nel Sudamerica, dove erano costituite da una zucca cava riempita di sassolini o semi secchi.
Lo strumento produce il suo caratteristico suono per scuotimento: i grani interni picchiano tra di loro e contro la parete interna.
Essendo quasi sempre utilizzato in coppia si utilizza molto spesso il termine al plurale (maracas).
Oggi lo strumento ha la forma di due grosse uova ed è costruito anche in legno, pelle o plastica, con un'impugnatura per la presa dell'esecutore.[1]
Spesso le due maracas sono intonate in maniera leggermente diversa.
Storia
Vi sono prove dell'utilizzo della coltivazione di alcune varietà di zucca (in particolare Lagenaria siceraria) nelle culture sudamericane e mesoamericane, ma eventuali maracas realizzate con cucurbitacee non sono arrivate fino a oggi.
Vi sono però prove dell'esistenza di maracas in terracotta prodotte dai nativi colombiani più 2000 anni fa.
La parola maraca probabilmente deriva dalla lingua tupi - marakana, poi passata al portoghese come maracá[2].
In altri paesi lo strumento può assumere nomi diversi: ad esempio, a Trinidad è noto come shac-shacs.[3]
Modelli di maracas perfezionati si sono diffusi ampiamente nelle orchestre di musica leggera e successivamente sono stati utilizzati anche nel jazz, pop, rock e nella musica colta.
Tecnica
Le maracas sono molto semplici da suonare, perciò sono spesso utilizzate nella musicoterapia e nella didattica per introdurre gli studenti al ritmo. Nonostante questo, suona1mento giusto.
Le maracas possono anche essere colpite fra di loro o con altri mezzi percussivi per produrre effetti sonori particolari e il suono rilassante.
Note
^ James Blades, Percussion instruments and their history, Rev., Westport, Conn., Bold Strummer, 1992, ISBN0-933224-61-3.