Nato con il nome di Meir Henoch Wallach-Finkelstein, di origini ebraiche, si distingueva per la sua inclinazione filo-occidentale.[1] Aderì al movimento operaio alla fine dell'Ottocento e divenne membro dell'allora illegale Partito Operaio Socialdemocratico Russo. Fu nel 1898 che il giovane Meir Henoch assunse per la prima volta lo pseudonimo di Maksim Maksimovic Litvinov, adottato per proteggersi dalla polizia zarista. Emigrato a Londra nel 1906, lavorò per la Seconda Internazionale. Fu tra gli organizzatori della Rapina alla banca di Tiflis nel 1907.
Un altro successo fu la partecipazione dell'Unione Sovietica alla Società delle Nazioni nel 1934, da lui rappresentata fino al 1938, che ottenne anche un seggio nel Consiglio permanente dell'organizzazione. Nel 1939 fu sostituito da Vjačeslav Molotov come commissario agli esteri. In seguito, durante la Grande Guerra Patriottica venne nominato da Stalin vicecommissario agli esteri; fu poi ambasciatore negli Stati Uniti dal 1941 al 1943, dove diede un contributo fondamentale all'approvazione della legge "affitti e prestiti"[2][senza fonte].
Morì in seguito a una malattia cardiaca il 31 dicembre 1951[3].
Note
^(RU) Biografia, in lingua russa, su slovari.yandex.ru. URL consultato il 16 marzo 2022 (archiviato dall'url originale il 30 giugno 2012).
^La legge "Affitti e prestiti" permise agli Stati Uniti di fornire a Regno Unito, Unione Sovietica, Francia, Cina ed altri paesi alleati grandi quantità di materiale di guerra nel corso della seconda guerra mondiale.
^Jonathan Haslam, Russia's Cold War: From the October Revolution to the Fall of the Wall, Yale University Press, 2011, p. 75