Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
Lussazione
Lussazione traumatica dell'articolazionetibia-tarsica di una caviglia con frattura distale del perone. La freccia aperta indica la tibia mentre quella chiusa il tarso
Una lussazione è uno spostamento permanente delle superfici articolari l'una rispetto all'altra.
La lussazione è detta "completa" se la perdita dei rapporti fra le due superfici è totale, quando invece resta un contatto parziale, si parla di "lussazione incompleta" o di "sublussazione".
Eziologia
Traumatica: in seguito a un trauma violento che sposta le estremità delle ossa.
Congenita: legate ad una malformazione delle estremità ossee (anca per esempio).
Degenerativa (patologica): legate a lesioni capsulo-legamentose (come nella mano della poliartrite reumatoide).
Le lussazioni traumatiche includono:
le lussazioni recenti, dove le lesioni capsulo-legamentose s'associano a lesioni delle parti molli e devono essere ridotte d'urgenza;
le lussazioni recidivanti, che si riproducono per traumi sempre più lievi (spalla, articolazione temporomandibolare).
Lussazione della spalla
La lussazione della spalla è la più frequente delle lesioni traumatiche. La sua prognosi è abitualmente favorevole. La lussazione antero-interna è la più frequente.
Clinica
In seguito ad una caduta sulla mano, col braccio in abduzione ed in rotazione esterna, il paziente, in genere un adulto giovane, avverte un forte dolore e il braccio si presenta flesso e sostenuto dalla mano valida.
Se visitato il paziente presenta:
appiattimento del moncone della spalla che ha perduto il suo profilo: "segno della spallina" (al quale si aggiunge un "colpo di ascia" sul lato esterno del braccio): il gomito è allontanato dal corpo, il braccio in abduzione; si può con dolcezza ottenere qualche movimento, ma è impossibile riavvicinare il gomito al corpo;
alla palpazione, si apprezza un vuoto sotto acromiale: la testa omerale lussata non è più palpata sotto l'acromion, ma nell'ascella.
È indispensabile cercare complicazioni di cui il ferito deve essere avvertito:
complicazione vascolare con il rilevamento del polso;
soprattutto complicazione nervosa per paralisi del nervo circonflesso, con perdita di sensibilità del moncone della spalla;
più raramente lesione del plesso brachiale.
Diagnosi
Le radiografie confermano l'impressione clinica e rilevano un'eventuale frattura della grande tuberosità della stessa testa omerale.
Evoluzione
L'evoluzione di una lussazione della spalla trattata correttamente è più delle volte favorevole, grazie a una rieducazione attiva assidua, le possibili complicazioni sono di due tipi:
Complicazioni immediate
paralisi del nervo circonflesso, spesso reversibile, ma la cui persistenza minaccia i movimenti di abduzione della spalla;
lesioni del plesso brachiale, rare ma gravissime;
fratture associate che aggravano la prognosi funzionale e il rischio di complicanza (rigidità articolare, periartrite scapolo-omerale) e modificano il trattamento.
Complicazioni tardive
periartrite scapolo-omerale, dolore e limitazione dei movimenti usuali, come il pettinarsi, vestirsi e svestirsi;
lussazioni recidivanti, frequenti nei giovani (di età inferiore ai 35 anni), sopraggiungono per dei traumi sempre più lievi e possono causare handicap funzionale che giustifica allora un intervento chirurgico.
Terapia
Nelle lussazioni antero-interne senza lesioni ossee associate, il trattamento consiste in una riduzione precoce, sotto anestesia locale poi, sotto controllo radiologico, in una contenzione che immobilizza il gomito al corpo per 2-3 settimane (a seconda dell'età del paziente).
La rieducazione deve escludere (non toccare per 15 giorni) i massaggi e comporta una mobilizzazione attiva e assidua a partire dal 15º giorno.
Lussazioni abituali della rotula
L'articolazione femoro-patellare non ha stabilità ossea intrinseca durante i primi 20-30° di flessione. La stabilità diventa effettiva solo dopo i 70-80° quando la rotula scivola dentro la scanalatura tra i condili.
La stabilità è assicurata dai muscoli e dai legamenti e, nelle posizioni di flessione più importanti, dalla forma a V della rotula incastrata nella gola femorale.
L'inserzione del tendine rotuleo spesso molto esterna, genera una forte tendenza allo spostamento verso l'esterno della rotula quando il quadricipite si contrae o quando il ginocchio è in totale posizione estesa.
Esistono pure delle displasie dell'articolazione femoro-rotulea. In questi casi le faccette articolari della rotula troppo appiattite, si articolano con i condili femorali che non hanno una scanalatura abbastanza profonda per mantenere la rotula ben centrata. Si instaura una instabilità e la rotula potrà spostarsi facilmente, spesso anche in seguito a minimi traumi o movimenti laterali.
Clinica
La prima lussazione avviene di solito in seguito a una banale caduta. La rotula ritorna spesso a posto da sola con uno schiocco doloroso seguito da un versamento di durata variabile.
Dolore all'inserzione del legamento esterno.
Inquietudine del paziente quando si spinge la rotula verso l'esterno, ha l'impressione che la rotula si sposti.
Tendine patellare inclinato verso l'esterno a partire dalla tuberosità anteriore della tibia.
Possibile posizione verso l'esterno della rotula.
Radiografia
Può essere normale.
Deformazione della superficie della rotula e del femore (displasia).
Spostamento della rotula verso l'esterno sulle lastre in posizione assiale e in flessione
Terapie
Secondo la gravità del quadro clinico (frequenza di lussazione, ecc.), presenza di segni di displasia (bambino):
Spostamento dell'inserzione del tendine della rotula verso l'interno.
Abbassamento dell'inserzione al fine di meglio posizionare la rotula nella scanalatura femorale.
Ricostruzione dell'apparato estensore. Lo scopo è quello di offrire maggiore stabilità all'articolazione femoro-patellare.