Riconobbe per primo il talento di Erik Johan Stagnelius. Raccolse le poesie del poeta, prematuramente scomparso nel 1823 e le pubblicò nel 1824-1826.
Ma è soprattutto ricordato per la sua attività di critico letterario e di uomo di profonda e vasta cultura. Espose le sue indagini culturali e le sue idee sulla rivista Polyfem, da lui stesso fondata nel 1808. Fu un grande appassionato della poesia tedesca, che dìffuse in patria.[1]
Note
^Le Muse, De Agostini, Novara, 1965, vol. 5 p. 468