Accanto a questa intensa attività, si dedicò all'insegnamento (tra i suoi allievi vi furono Umberto Fioravanti, Cafiero Filippelli e Ermenegildo Bois) e alla promozione culturale; fu anche articolista de Il Giornale Antico di Firenze e de Il Telegrafo di Livorno, nonché restauratore, seguendo per esempio l'arretramento del monumento dei Quattro mori verso le mura cittadine. Fu attivo nella commissione del museo civico di Livorno e Ispettore dei Monumenti per gli scavi di antichità della provincia di Livorno.
Morì a Livorno il 14 marzo 1923.
Bibliografia
Laura Dinelli (a cura di), Il monumento sepolcrale di otto vittime degli Austriaci nel Cimitero della Cigna, Livorno, 2012.
Adriano Ponci, Lorenzo Gori scultore, in Liburni Civitas, n. 1, 1930, pp. 29-40.