Khaled Khalifa (in arabo خالد خليفة?; Aleppo, 1º gennaio 1964 – Damasco, 30 settembre 2023[1]) è stato uno scrittore, poeta e sceneggiatore siriano, nominato tre volte e due volte selezionato per il Premio internazionale di narrativa araba. Le sue opere sono state spesso critiche nei confronti del governo baathista siriano e sono state quindi bandite nel paese.
Biografia
Nato nel villaggio di Maryamin, vicino alla città di Aleppo, il 1º gennaio 1964 in una famiglia impegnata nella coltivazione dell'olivo e nella produzione di olio d'oliva, nonché nel commercio di pezzi di ricambio per camion, automobili e macchine agricole. Era il quinto figlio in una famiglia di nove maschi, quattro femmine, due madri e un padre che lavorò come poliziotto fino al suo pensionamento nel 1965. Studiò nella città di Aleppo, dove allora risiedeva la famiglia, e si diplomò alla Al -Mutanabbi High School nel 1982. Ha continuato i suoi studi presso l'Università di Aleppo lareandosi in Giurisprudenza nel 1988.
Già all'età di quindici anni ha iniziato a coltivare l'interesse per la letteratura[2] pubblicando le sue poesie sul quotidiano siriano baathista Al-Thawra. Ha anche partecipato al Forum dell'Università di Aleppo, uno dei festival letterari più famosi in Siria.Questa celebrazione attirò un vasto pubblico di studenti e gente della città, prima che le autorità la chiudessero nel 1988, con il pretesto che i politici dell'opposizione di sinistra usavano la sua piattaforma per pubblicizzare le loro idee.
Sceneggiatore per il cinema e la televisione, è stato tra i fondatori della rivista culturale Aleph censurata dall'autorità governativa[3].
Da sempre critico nei confronti del governo Assad, le sue opere sono state spesso bandite nel suo paese d'origine e ha ricevuto intimidazioni e violenze come la frattura di una mano nel 2012[4].
Autore di quattro romanzi e di alcune raccolte poetiche, ha ricevuto nel 2013 la Medaglia Nagib Mahfuz per la Letteratura per Non ci sono coltelli nelle cucine di questa città[5].
È morto a Damasco il 30 settembre 2023 a causa di un infarto[6].
Opere
Romanzi
- Haris al-Khadi'a (1993)
- Dafatir al-Qurbat (2000)
- Elogio dell'odio (Madih al-karahiya) (2006), Milano, Bompiani, 2011 traduzione di Francesca Prevedello ISBN 978-88-452-6714-7.
- Non ci sono coltelli nelle cucine di questa città (La sakakin fi matabikh hadhihi al-madina) (2013), Milano, Bompiani, 2018 traduzione di Francesca Prevedello ISBN 978-88-452-9311-5.
Note
- ^ (AR) رحيل الروائي السوري خالد خليفة عن عمر ناهز الـ59 عاماً, su https://www.alquds.co.uk/, 30 settembre 2023. URL consultato il 1º ottobre 2023.
- ^ Khaled Khalifa, “Elogio dell’odio”, su editoriaraba.com, Editoria araba, 29 gennaio 2013. URL consultato l'11 marzo 2018.
- ^ Profilo della scrittore, su internazionale.it. URL consultato l'11 marzo 2018.
- ^ Khaled Khalifa, il regime siriano spezza una mano allo scrittore, su ilfattoquotidiano.it. URL consultato l'11 marzo 2018.
- ^ (EN) Writer Khaled Khalifa Receives Naguib Mahfouz Medal for Literature, su aucegypt.edu. URL consultato l'11 marzo 2018.
- ^ Muore a 59 anni Khaled Khalifa, lo scrittore siriano anti-Assad, su ansa.it, 1º ottobre 2023. URL consultato il 2 ottobre 2023.
Collegamenti esterni
- (EN) Opere di Khaled Khalifa, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Khaled Khalifa, su Goodreads.
- Registrazioni di Khaled Khalifa, su RadioRadicale.it, Radio Radicale.
- (EN) Khaled Khalifa, su IMDb, IMDb.com.
- Khaled Khalifa, il coraggio di chi rimane, su sirialibano.com. URL consultato l'11 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 23 agosto 2019).
- (EN) Living in a void: life in Damascus after the exodus, su theguardian.com. URL consultato l'11 marzo 2018.
- La Siria non è soltanto l’immagine di un bimbo annegato, su corriere.it. URL consultato l'11 marzo 2018.