Il kayōkyoku è stato descritto dal The Japan Times sia come "pop dell'era Shōwa"[2] che come "pop standard giapponese"[3]; il The Japan Times ha inoltre definito il genere come: «kayōkyoku è il modo in cui la musica popolare giapponese escludendo l'enka era conosciuta prima della comparsa del più occidentalizzato e sofisticato J-pop nei primi anni 1990».[4]
Il tipo di musica delle canzoni kayōkyoku è estremamente vario poiché in realtà il genere abbraccia ogni tipo di musica cantata in giapponese, fatta eccezione per i canti popolari e le canzoni per bambini.
Storia
Uno dei primi esempi di kayōkyoku è Kachūsha no uta (カチューシャの歌? lett. "La canzone di Katjuša", da non confondere con l'omonima canzonesovietica), composta da Shinpei Nakayama e cantata da Samako Matsui in una drammatizzazione del romanzoResurrezione di Lev Tolstoj, portato in scena a Tokyo nel 1914. La canzone ebbe grande risonanza in Giappone, divenendo uno dei primi grandi successi discografici nipponici anche in termini di vendite.
A partire dalla seconda metà degli anni cinquanta, l'influenza di nuovi generi come il rock and roll, ha portato all'evoluzione del genere avvicinandolo ancora di più alla musica occidentale e dando vita al pop giapponese ed al più moderno J-pop.
Note
^Mangamania: 20 Anni Di Giappone in Italia: Cartoomics '99, in If, vol. 8, Milano, Epierre, 1999.
^(EN) Philip Brasor, The Ventures: still rocking after 50 years, su search.japantimes.co.jp, 7 agosto 2008. URL consultato il 7 giugno 2021 (archiviato dall'url originale il 9 aprile 2009).