Probabilmente il suo romanzo più controverso è Dr. Adder (scritto nel 1972 ma rimasto inedito fino al 1984), una storia con echi dickiani e con sovrabbondante violenza.
L'ospite (Dark Seeker, 1987) è invece una storia dell'orrore ispirata al tema degli allucinogeni.
Le macchine infernali (Infernal Devices) del 1987 è un romanzo steampunk, un filone narrativo di cui lo stesso Jeter avrebbe inventato il nome quell'anno[1] e di cui fa parte a buon diritto anche La notte dei Morlock. Si tratta di romanzi che, pur essendo tipicamente fantascientifici e sfruttando temi classici come il viaggio nel tempo e l'invenzione prodigiosa, fanno riferimento ai capostipiti del genere - Wells, Verne, Conan Doyle - per immergersi con ironia nel mondo vittoriano che generò quelle fantasie archetipali.
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In una lettera alla rivista di fantascienza Locus, pubblicata nel numero dell'aprile 1987, Jeter scriveva:
«Dear Locus,
Enclosed is a copy of my 1979 novel Morlock Night; I'd appreciate your being so good as to route it Faren Miller, as it's a prime piece of evidence in the great debate as to who in "the Powers/Blaylock/Jeter fantasy triumvirate" was writing in the "gonzo-historical manner" first. Though of course, I did find her review in the March Locus to be quite flattering.
Personally, I think Victorian fantasies are going to be the next big thing, as long as we can come up with a fitting collective term for Powers, Blaylock and myself. Something based on the appropriate technology of the era; like "steampunks", perhaps...»
(K.W. Jeter. Citato in: Sheidlower, Jesse, Science Fiction Citations, su jessesword.com, 9 marzo 2005. URL consultato il 10 maggio 2008 (archiviato dall'url originale il 4 febbraio 2012).)