Terminati gli studi, si dedicò all'insegnamento in numerosi centri slovacchi, prima di trasferirsi nella Bačka, provincia dell'Ungheria meridionale, dove si attivò a varie attività culturali assieme ai suoi compatrioti emigrati.[1]
Contemporaneamente si avvicinò alla scrittura, incominciando la sua carriera con il raccontoDinanzi all'altare (Pred oltárom, 1903), incentrato sul conflitto tra le esigenze della vita materiale e gli slanci spirituali; la stessa tematica venne approfondita nel seguente scritto, intitolato Per dovere (Z povinnosti, 1904).[1]
In queste sue opere d'esordio Čajak descrisse soprattutto personaggi e soggetti presi dalla sua regione natia, invece successivamente divennero preponderanti i motivi ispirati dalla problematica della Bačka, come evidenziò l'opera Il ratto (Ùnos, 1907), come pure La richiesta di matrimonio (Vohľady, 1908), Ecce homo (1913) e Il colera (Cholera, 1922), che ebbero come denominatore comune gli argomenti storico-sociali e le trame psicologiche o erotiche.[1]
L'opera più apprezzata di Čajak è il romanzoLa famiglia Rovesný (Rodina Rovesných, 1909), basato sul lento ma inevitabile degrado morale e materiale di una famiglia di commercianti della Bačka: il capo famiglia è un uomo buono ma debole, che si lascia comandare dalla moglie e e non è capace ad inculcare i giusti valori ai suoi figli, che si allontanano progressivamente dalla famiglia e dalle tradizioni slovacche per sposare le persone sbagliate e dimenticare i sentimenti nazionali; così finiscono per magiarizzarsi entrando nel mondo dei burocrati ungheresi, un mondo moralmente discutibile ed economicamente insicuro.[1]
Uno dei personaggi del romanzo risulta essere autobiografico e raffigura il destino degli uomini di cultura slovacchi, che devono rinunciare a molte libertà e subiscono la pressione del regime asburgico e della dominazione ungherese.[1]
Tra le altre opere di Čajak, si può menzionare Tubercolosi (Suchoty, 1910), un racconto intriso di spirito populistico, ispirato dalle condizioni igieniche-sanitarie della popolazione contemporanea, che interessò anche Lev Tolstoj per i suoi contenuti.[1]
Tra le altre sue attività, Čajak fu delegato degli slovacchi della Voivodina alla Grande Assemblea Nazionale nel 1918, co-fondatore dell'Associazione editoriale jugoslava a Bački Petrovac, co-fondatore del liceo slovacco a Bački Petrovac.[2] Ha anche lavorato come presidente del dipartimento letterario ed etnografico della Matica slovenská in Jugoslavia, e anche le sue collaborazioni giornalistiche ed editoriali nella rivista Náš život risultarono di notevole importanza.[2]
Opere
Dinanzi all'altare (Pred oltárom, 1903);
Per dovere (Z povinnosti, 1904);
Il ratto (Ùnos, 1907);
La richiesta di matrimonio (Vohľady, 1908)
Ecce homo (1913);
Il colera (Cholera, 1922);
La famiglia Rovesný (Rodina Rovesných, 1909);
Tubercolosi (Suchoty, 1910).
Note
^abcdefgČajak, Ján, in le muse, II, Novara, De Agostini, 1964, p. 514.
^ab(SK) Ján Čajak, su slovenskezahranicie.sk. URL consultato l'11 novembre 2020.
Bibliografia
(CS) Josef Tomeš, Český biografický slovník XX. století : I. díl : A–J, Praga, Paseka, 1999.