Jurković svolse numerose attività e mestieri, difatti fu insegnante di latino e di croato al liceo di Zagabria (1852-1855), oltreché al ginnasio di Osijek (1855-1860), lavorò come pubblico ufficiale, come ispettore della scuola secondaria a Zagabria (dal 1865), come consulente del Dipartimento di Istruzione (dal 1869).
Il suo esordio letterario avvenne con il significativo raccontoPavao Čuturić (1855), dopodiché l'autore si dedicò alla stesura di novelleumoristiche, tra le quali Anche per questo c'è rimedio (Ima i tomu lieka), Mecenati di campagna (Seoski mecenati), Memento bellico del vecchio Ivan (Ratni memento starca Ivana).[2]
Le opere di Jurković si caratterizzarono per la descrizione accurata, umoristica e realistica del mondo piccoloborghése e della realtà quotidiana.[2]
Jurković si distinse per i drammi storici, per le tragedie e per le commedie, incentrate su argomenti popolari, tra le quali si possono menzionare Fare il compare (Kumovanje), L'ultima notte (Posljednja noć) e Gli omonimi (Imenjaci).
Anche nella saggistica sulla letteratura, sul teatro e sull'estetica, i lavori di Jurković si dimostrarono importanti; tra gli scritti dell'autore si possono enumerare Le mie teorie (Moja o kazalištu, 1855), Pensieri sulla lingua (Misli o jeziku, 1855), Lettera ad un giovane amico sulla professione dello scrittore (Pismo nekomu mladome prijatelju o spisateljskom zvaniu, 1862).[2] Inoltre scrisse diari di viaggio, tra i quali Zagabria-Novi Sad (Zagreba do Novoga Sada, 1862) e opere a tematica storica, come Timotija Patkov (1872).[3][4]