Fu autore delle opere La sedia di Lucia (1812), La distruzione di Gerusalemme (1814) e soprattutto Il bano Bánk (1825) che, dopo qualche anno di censura, ottenne un buon successo di critica e di pubblico, ed è reputata una delle opere più importanti della drammaturgia ungherese.[1]
Il dramma si caratterizzò per la tensione fra i protagonisti descritti psicologicamente con accuratezza e per il desiderio di libertà contro gli oppressori asburgici. La vicenda è ambientata nella corte di Andrea II (1205-1235), dove l'alto dignitario Bánk accusa la regina Gertrude di connivenza con lo stupro subito da sua moglie per opera del fratello della regina, e infine la uccide.[2] Il dignitario Bánk, a causa del rimorso per il suo gesto, perde il lume della ragione.
Note
^abLe Muse, vol. 6, Novara, De Agostini, 1965, p. 243.