Come parrocchia civile, Ivinghoe comprende le borgate di Horton, Ivinghoe Aston, St. Margaret's, Seabrook, Witchcraft Bottom e Ringsall[2][3][4].
Storia e luoghi d'interesse
Ivinghoe era anticamente una grande cittadina commerciale, ma le sue dimensioni si sono considerevolmente ridotte[3][4] (contava 1 849 abitanti nel 1841[3], quantità che al 2011 risulta dimezzata, con 965 residenti[1]).
Ad Ivinghoe si trova una grande chiesa in stile gotico e con pianta a croce[2][3][4], con campanile, guglia e cinque campane[3], risalente al 1220[5]; la struttura venne bruciata il 9 maggio 1234 in spregio verso l'allora vescovo di Winchester, Peter des Roches[5], e poi ricostruita. Vi era anche un piccolo convento di suore benedettine, a St. Margaret's, presente almeno dal 1160; la sua fondazione viene talvolta attribuita (apparentemente erroneamente) ad Enrico di Blois, vescovo di Winchester in quel periodo, o a William Giffard, suo predecessore, nel 1129[6].
Assieme ai vicini villaggi di Tring e Wing, Ivinghoe è citata in una vecchia filastrocca inglese, che recita:
(EN)
«Tring, Wing, and Ivanhoe, For striking the Black Prince a blow, Hampden did forego, And glad he could escape so.[2][3][7][8]»
(IT)
«Tring, Wing, e Ivanhoe, Per aver colpito il Principe Nero, Hampden lasciò, Lieto di potersela cavare così.»
Secondo tale storiella, le tre cittadine sarebbero state cedute ad Edoardo il Principe Nero dopo che questi venne colpito, a seguito di un litigio, da un membro della famiglia Hampton; tuttavia, in realtà, gli Hampton non furono mai in possesso di tali luoghi[3][8].
Ivinghoe era anticamente chiamata Evinghehou, un toponimo di origine anglosassone: è composto da Ifa (un nome proprio di persona maschile inglese antico), inga ("della gente") e hōh ("cresta rocciosa", "crinale", "sperone roccioso"), quindi si interpreta come "crinale della gente di Ifa"[9].