Il poema descrive le dure prove inflitte all'ultimo superstite di una famiglia martirizzata. Il padre del protagonista è stato bruciato sul rogo, due fratelli sono caduti in battaglia, un altro è stato bruciato vivo, gli ultimi due fratelli sono morti dopo essere stati rinchiusi nel castello di Chillon con il protagonista e narratore.
I temi e le immagini dell'opera sono quelli tipici dei poemi di Byron: il protagonista è una figura isolata, la cui forte volontà gli consente di sopportare grandi sofferenze. Nelle sezioni 10 e 13 l'attenzione si sposta sulla bellezza della natura, nella quale cerca sollievo. Nel tragico finale, Bonivard diviene una sorta di martire per la causa della libertà.
Il primo verso "Eternal Spirit of the chainless Mind" richiama il verso "Eternal sunshine of the spotless mind" dall'Eloisa to Abelard di Pope.
Tra la fine di giugno e l'inizio di luglio (le bozze riportano date diverse), Byron compose il poema completo.[1] L'opera fu probabilmente completata il 2 luglio del 1816.
Rientrato in Inghilterra, Il prigioniero di Chillon fu pubblicato nel volume Il prigioniero di Chillon e altri poemi da John Murray il 5 dicembre del 1816.
Note
^abHistory, su chillon.ch, Château de Chillon. URL consultato il 23 marzo 2010 (archiviato dall'url originale il 24 marzo 2008).