Fu ambientata nel mondo universitario ed è incompiuta, interrotta all'inizio del IV atto.
Ariosto abbozzò solamente l'opera che fu successivamente completata in modo diverso dal fratello Gabriele che scrisse "La Scolastica" e dal figlio Virginio che scrisse "L'imperfetta". La prima fu pubblicata a Venezia nel 1547, mentre della seconda si ha solo una testimonianza nel manoscritto Magliabechiano VII, 6, 86.[1]
Trama
Per lo sviluppo dell'intreccio, Ariosto si rifà alle vicende delle sue precedenti commedie Cassaria e I suppositi. Il modello è quello del teatro latino, ovvero le matasse intricate tese dagli scrittori Tito Maccio Plauto e Publio Terenzio Afro riguardo alle vicissitudini e alle peripezie dovute a vari scambi di persona dei protagonisti.
Nella storia, ambientata a Ferrara, i protagonisti sono due giovani scolari di nome Claudio ed Eurialo i quali per arrivare al loro oggetto del desiderio, la bella Ippolita figlia del vecchio avaro Bonifazio, sono costretti ad ordire un inganno ai suoi danni. Infatti fortunatamente i due studenti possiedono due servitori astuti di nome Accursio e Pistone che usano per scambiare i loro ruoli: i due giovani si spacceranno per due grezzi contadini che si faranno assumere da Bonifazio, mentre i servitori prenderanno il posto dei padroni come scolari. Tuttavia l'illusione dei quattro personaggi di poter interpretare alla perfezione i nuovi costumi sarà impossibile e l'inganno presto verrà a galla.
Note
^abI Studenti, su internetculturale.it. URL consultato il 26 settembre 2020.
Bibliografia
Giovanni Sforza, Documenti inediti per servire alla vita di Ludovico Ariosto, Modena, Soc. Tip. Modenese, 1900.
Giuseppe Sangirardi, Ludovico Ariosto, Firenze, Le Monnier, 2006.