I Sioux e i Cheyenne frequentarono a lungo l'area, apprezzando le sue calde sorgenti. Secondo diverse fonti, tra cui un pezzo di ledger art dell'artista Oglala LakotaAmos Bad Heart Bull, i nativi americani consideravano le sorgenti sacre.[3][4]
I coloni europei arrivarono nella seconda metà del XIX secolo. Inizialmente chiamarono la città "Minnekahta" dal nome in lakota. È stata rinominata Hot Springs nel 1882, che è una traduzione del nome dei nativi americani.[5] Una varietà di stazioni termali sono state costruite sul turismo offerto dalle sorgenti.[6][7]
Società
Evoluzione demografica
Secondo il censimento[8] del 2010, la popolazione era di 3.711 abitanti.
Etnie e minoranze straniere
Secondo il censimento del 2010, la composizione etnica della città era formata dall'85,4% di bianchi, l'1,1% di afroamericani, il 9,3% di nativi americani, lo 0,5% di asiatici, lo 0,1% di oceanici, lo 0,2% di altre razze, e il 3,5% di due o più etnie. Ispanici o latinos di qualunque razza erano il 2,1% della popolazione.
Note
^ Jan F. Ullrich, New Lakota Dictionary, 2nd, Bloomington, IN, Lakota Language Consortium, 2014, ISBN978-0-9761082-9-0. URL consultato il 26 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 18 ottobre 2016).
^abWelcome, su sdcounties.org, South Dakota Association of County Officials. URL consultato il 10 agosto 2018.
^ Linea Sundstrom, The Sacred Black Hills – An Ethnohistorical Review, su digitalcommons.unl.edu, Great Plains Quarterly via Digital Commons at University of Nebraska – Lincoln, 1º luglio 1997. URL consultato il 10 agosto 2018.
^ John W. Lund, Hot Springs, South Dakota (PDF), in Geo-Heat Center Quarterly Bulletin, vol. 8, n. 4, December 1997, pp. 6–11. URL consultato il 10 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2014).