Dreyfuss fu il più famoso delle celebrità del disegno industriale a cavallo tra gli anni trenta e quaranta, per cui migliorò notevolmente l'aspetto e l'uso di una miriade di produzioni e oggetti di consumo. A differenza di Raymond Loewy e altri contemporanei, Dreyfuss non si presentò come un'icona di stile: per la sua ideologia si applicò sul senso pratico e su un approccio scientifico alla risoluzione dei problemi progettuali. Il suo contributo fu prominente tanto in campo consumistico, quanto significativo sui campi quali l'ergonomia, l'antropometria e i fattori umani. Fino al 1920 Dreyfuss studiò come apprendista scenografo di Norman Bel Geddes, che in seguito diverrà il suo concorrente principale, poi aprì il proprio studio nel 1929 e continuò a lavorare su attività teatrali e sul design. Ebbe un successo commerciale immediato e di lunga durata.
Nel 1955, Dreyfuss scrisse Designing for People, un'autobiografia che presenta le sue scale antropometriche semplificate nominate "Joe" e "Josephine". Nel 1960 pubblicò The Measure of Man, un trattato sull'ergonomia. Nove anni dopo, nel 1969, lasciò l'azienda che aveva fondato.[1]
Dreyfuss fu il primo presidente della Industrial Designers Society of America (IDSA).
Si suicidò assieme alla moglie, Doris Marks, nella loro auto, avvelenandosi con monossido di carbonio. All'inizio di quell'anno, le fu diagnosticato un cancro al fegato. L'azienda di design, Henry Dreyfuss Associates, rimase in attività dopo la sua morte.