A seguito della sentenza di fellonia contro il Leonardo Alagon, il 12 agosto 1479, re Ferdinando II di Aragona sottrasse il ‘'Guil-cier'’ al Marchesato, assegnandolo in modo indissolubile alla Corona, e dando facoltà agli abitanti di resistere anche con le armi ad ogni tentativo di modifica statuale, senza incorrere in alcuna pena. Il re concesse inoltre ai paesi del '’Guil-Cier'’ il diritto di insegna con stendardo.
Il nome di Parte Cier Real fu comunemente utilizzato nei documenti ufficiali della Corona spagnola, nei documenti sia fiscali sia amministrativi.
Al momento della sua creazione, il territorio di Parte Cier Real contava 6 259 abitanti. I terreni seminativi in dotazione si calcolavano in 39.000 starelli di cui 10.000 a Guilarze, 17.000 a Pauli-Latinu, 7.000 ad Abbasanta, 5.000 ad Aidomaggiore.
I diritti feudali che questi villaggi dovevano alla Corona consistevano in diritto di feudo (tassa che si pagava in denaro), diritto di grano ed orzo, diritto di vino, decime del bestiame (degumarum), diritto di paglia ed Alcadia, che si pagavano agli amministratori di ‘'Tanca Regia'’
Questo territorio fu riservato alla Corona spagnola, sottraendolo all'infeudamento, con lo scopo di assicurare il mantenimento dell'allevamento regio dei cavalli di Tanca Regia (allevamento già esistente nel periodo romano tardo-imperiale, proseguito in epoca bizantina, e ripreso dai Giudici di Arborea). In questo territorio gli spagnoli hanno diffuso le loro usanze e la loro lingua (di cui molte parole sono rimaste nei dialetti del Guilcer). La contabilità fiscale rimase distinta per Guilarze e il resto di Parte Cier Real fino al 1490 quando Isabella di Castiglia, sollecitata a finanziare l'avventura di Cristoforo Colombo, ordinò ai suoi esattori un supplemento di prelievo fiscale, peraltro assai pesante. I prelievi così assommati furono notificati in un unicum che descriveva il risultato sia di Guilarze sia di Parte Cier Real, intitolato "Gettito di Guil-Cier". Da allora, sempre più spesso, documenti di atti amministrativi, governativi e fiscali furono riferiti, per semplicità, al contesto territoriale del Guil-Cier, ossia al capoluogo Guilarze e al suo territorio circostante.