Gordola è registrato nei documenti come Gordora nel 1200 e Gordolla/Gordolle nel 1219. Durante il Medioevo Gordola era l'unica comunità tra quelle che formavano il Comune Grande di Locarno a poter eleggere direttamente il proprio parroco. A partire dal Trecento gli abitanti della Valle Verzasca trascorrevano la stagione invernale a Gordola e sul Piano di Magadino. Con il tempo questo trasferimento invernale divenne definitivo.[2].
Ogni famiglia originaria del luogo fa parte del cosiddetto comune patriziale e ha la responsabilità della manutenzione di ogni bene ricadente all'interno dei confini del comune.
Siro Borrani, Il Ticino Sacro. Memorie religiose della Svizzera Italiana raccolte dal sacerdote Siro Borrani prevosto di Losone, Tip. e Libreria Cattolica di Giovanni Grassi, Lugano 1896.
Virgilio Gilardoni, Il Romanico. Catalogo dei monumenti nella Repubblica e Cantone del Ticino, La Vesconta, Casagrande S.A., Bellinzona 1967, 3236, 328, 367-368.
Guglielmo Buetti, Note Storiche Religiose delle Chiese e Parrocchie della Pieve di Locarno, (1902), e della Verzasca, Gambarogno, Valle Maggia e Ascona (1906), II edizione, Pedrazzini Edizioni, Locarno 1969.
Bernhard Anderes, Guida d'Arte della Svizzera Italiana, Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 144-145.
Emilio Motta, Effemeridi ticinesi, Edizioni Metà Luna, Giubiasco 1991.
Flavio Maggi, Patriziati e patrizi ticinesi, Pramo Edizioni, Viganello 1997.
Luciano Vaccaro, Giuseppe Chiesi, Fabrizio Panzera, Terre del Ticino. Diocesi di Lugano, Editrice La Scuola, Brescia 2003, 23, 234, 236, 249, 342, 404.
Giovanni Lombardi, Gli impianti idroelettrici in Ticino, in «Arte&Storia», Il Ticino dell'acqua. Dalla formazione geologica del Cantone alle attività economiche, Edizioni Ticino Management, anno 12, numero 54, aprile-luglio 2012. Lugano 2012.