Il tempio di Gerf Hussein era un tempio originariamente parzialmente scavato nella roccia, dedicato al faraoneRamses II, costruito da viceré della Nubia, Setau, circa 90 km a sud di Assuan.[1] Era dedicato a "Ptah, Ptah-Tatenen ed Hathor, ed associato a Ramses, 'il Grande Dio'."[2] Gerf Hussein era noto col nome di Per Ptah o "Casa di Ptah."[3] Una via di sfingi con testa di ariete portava dal Nilo al primo pilone, che come l'intera corte non era scavato nella pietra.[4] La corte è circondata da sei colonne ed otto statue che fungevano da pilastri.[5] L'entrata della corte "è decorata con colossali statue di Osiride".[3] La parte posteriore dell'edificio, profondo 43 metri, era scolpita nella roccia e seguiva la struttura di Abu Simbel, con una sala a pilastri che conteneva due file di tre statue e, curiosamente, quattro anfratti che le dovevano contenere, ognuno con triadi divine lungo le pareti.[5]
Oltre questa sala si trova la sala delle offerte ed un'altra sala, con quattro statue votive di Ptah, Ramses, Ptah-Tatenen e Hathor incise nella roccia. Durante la costruzione della diga di Assuan negli anni sessanta, parte del tempio non scolpite nella roccia furono smantellate e ricostruite nel sito di Nuova Kalabsha.
Note
^Dieter Arnold, Nigel Strudwick e Sabine Gardiner, The Encyclopaedia of Ancient Egyptian Architecture, I.B. Tauris Publishers, 2003. p.98
^Nicolas Grimal, A History of Ancient Egypt, Blackwell Books, 1992. p.260