Nacque da Matthias (1807-1881), industriale delle ferrovie, e da Marie Anna Antonia Rehmann, ed ebbe una sorella, Alexandrine. Fu nobile col titolo ereditario di cavaliere, del quale il padre ricevette investitura nel 1860 dall'imperatore Francesco Giuseppe I d'Austria.
Fu membro delle seguenti Burschenschaften: Burschenschaft Germania Innsbruck (1893), Burschenschaft Teutonia Wien (1893) e Burschenschaft Gothia Wien (1919)[1].
Nel 1880 fu tra i fondatori del Deutscher Schulverein, un'associazione culturale di sostegno alle minoranze germaniche presenti nel territorio dell'Impero austro-ungarico, del quale fu membro del consiglio di sorveglianza, prima di dimettersi nel 1885 per protesta verso la decisione di estendere l'adesione agli ebrei. Successivamente fondò un'altra associazione denominata Schulverein für Deutsche[2].
Nel 1888, Schönerer ricevette una condanna a quattro mesi di reclusione per un episodio che lo vide coinvolto assieme ad altri suoi sostenitori, in cui minacciò il redattore e l'editore del quotidiano Neues Wiener Tagblatt, per aver dato la notizia della morte del KaiserGuglielmo I. Il fatto gli costò la decadenza del mandato parlamentare e del titolo di cavaliere, e lo costrinse ad abbandonare la guida del suo partito.
Fu rieletto deputato nel 1897, ma dopo il 1901 il suo partito fu interessato da una crisi, già manifestatasi col passaggio di numerosi membri ai cristiano-sociali di Lueger: fu in contrasto col collega Karl Hermann Wolf, che uscì dal partito, che portò in parlamento solo tre deputati, e quindi, ritrovatosi politicamente emarginato, lasciò la politica nel 1907.
È stato fondatore di tre testate, tutti organi del suo partito, Deutsche Worte (nel 1881, poi divenuto Unverfälschte Deutsche Worte nel 1883), lo Alldeutsches Tagblatt (1903) e il Grazer Wochenblatt.
Fu amnistiato dall'imperatore Carlo I d'Austria nel 1917, ed ebbe ripristinato il predicato d'onore di cavaliere.
Impegno sociale
Lo Schönerer fu noto anche per il suo impegno in campo sociale, e per la sua generosità.
A differenza di altri possidenti, tratteneva per sé soltanto il 2,5% di interessi sulle sue rendite, e nella sua tenuta di Rosenau, vivevano circa sessanta persone. Proprietario di molte case, alcune di queste le lasciò ai suoi dipendenti e alle loro famiglie.
Come politico fu molto attento ai problemi sociali, e si adoperò per le riforme sul lavoro, relative all'assicurazione sanitaria, alla pensione di anzianità, ai limiti del tempo di lavoro, al riposo della domenica, alle ferie per i lavoratori e molti altri benefici. Inoltre Schönerer, diede ospitalità nelle sue tenute a molti dipendenti in pensione, trasformandole in vere e proprie case di cura. Fu tra i promotori della banca cooperativa Raiffeisen Zentralbank.
Nel suo castello di Rosenau, fece creare una mensa per i bambini che andavano a scuola e abitavano lontano, dove consumavano zuppe calde nel periodo invernale.
Influenze su Hitler e il Nazionalsocialismo
Molti elementi dell'ideologia nazionalsocialista e delle caratteristiche del suo fondatore Adolf Hitler, trassero origine dal pangermanismo di Schönerer: oltre all'ostilità verso gli ebrei, Hitler si ispirò al politico austriaco anche nell'adozione dei riti e dei simboli della cultura nordica, del saluto "Heil!", e nell'intromissione nella vita privata dei propri militanti, ai quali Schönerer vietava qualsiasi rapporto con ebrei e slavi, nonché di accertarsi prima del matrimonio della discendenza "ariana" del coniuge. I figli venivano educati secondo le tradizioni germaniche, mentre le donne allevate nella moralità più stretta al fine di preservare il loro ruolo di madri[3].
A Schönerer infatti si deve la formulazione delle prime teorie sulla razza ariana, della superiorità della razza tedesca rispetto alle altre, e della sua purezza biologica[3], elementi richiamati da Hitler nel suo Mein Kampf, e facenti parte della propaganda dell'NSDAP.
Note
^H. Dvorak, Biographisches Lexikon der Deutschen Burschenschaft., Band I Politiker, Teilband 5: R–S, Heidelberg 2002, pp. 306–308
^H. E. Pichl - Georg Schönerer und die Entwicklung des Alldeutschtumes in der Ostmark. vol. 2, Alldt. Verein f. d. Ostmark, 1913, p. 377
^abE. Gentile, Contro Cesare, Feltrinelli, 2010, pp. 235-236
Bibliografia
V. Bibl - Georg von Schönerer, ein Vorkämpfer des Grossdeutschen Reiches - Langen, F. Brandstetter, 1942.
B. Hamann - Hitlers Wien. Lehrjahre eines Diktators - Piper, München 1996, ISBN 3-492-03598-1.
F. Polleroß - Die Erinnerung tut zu weh. Jüdisches Leben und Antisemitismus im Waldviertel - Waldviertler Heimatbund, Horn 1996, ISBN 3-900708-11-8.
F. Trischler - Georg Schönerer – eine österreichische Tragödie. Materialsammlung für ein Referat im Historischen Forum Schloß Rosenau. - KFM-Verlag, Stronsdorf 1992, ISBN 3-900315-28-0.
A. G. Whiteside - Georg Ritter von Schönerer. Alldeutschland und sein Prophet - Styria, Graz/Wien 1981, ISBN 3-222-11363-7.
M. Wladika - Hitlers Vätergeneration. Die Ursprünge des Nationalsozialismus in der k.u.k. Monarchie - Böhlau, Wien 2005, ISBN 3-205-77337-3.