In analisi matematica una funzione di variabile reale si dice a variazione limitata se la sua "variazione totale" è finita. Intuitivamente, le funzioni a variazione limitata in una variabile sono quelle per cui la distanza percorsa da un punto che si muove lungo il suo grafico è finita in ogni intervallo finito. Una funzione che non è a variazione limitata è il cosiddetto "seno del topologo", cioè
se considerata in un qualsiasi intervallo che contenga lo 0, poiché all'avvicinarsi di a 0, la curva presenta infinite oscillazioni tra -1 e 1.
In più dimensioni il significato della definizione è lo stesso, tranne per il fatto che il cammino dell'ipotetico punto non può essere tutto il grafico della funzione (che sarà in generale una superficie o una ipersuperficie), ma sarà ogni intersezione di tale grafico con un piano parallelo agli assi.
Si definiscono innanzitutto le variazioni (rispettivamente positiva, negativa e totale) di una funzione definita in un intervallochiuso e limitato a valori reali come
e che se la funzione è monotona a tratti, allora la sua variazione totale è la somma delle variazioni in ogni singolo intervallino di monotonia.
Si dice dunque che è a variazione limitata e si scrive se .
Si può provare che è a variazione limitata se e solo se si può scrivere come differenza di due funzioni monotone non decrescenti (decomposizione di Jordan). Una possibile decomposizione è ad esempio
in quanto variazione positiva e negativa sono quantità sempre maggiori o uguali a zero, quindi monotone al crescere dell'intervallo. Per lo stesso motivo, nella definizione di , e si poteva prendere equivalentemente l'estremo superiore invece del limite superiore.
Funzioni di più variabili
Per funzioni di più variabili si possono dare due definizioni, che risultano equivalenti ( sarà un insieme aperto in ):
Una integrabile si dice a variazione limitata, , se la sua variazione totale
è finita.
Equivalenza delle definizioni
Supponendo sia valida la prima definizione, allora è esattamente la norma del funzionale (visto come operatore lineare continuo) che esiste per ipotesi, dunque è necessariamente finita.
Il viceversa si ottiene dalla disuguaglianza
che implica che è un funzionale lineare continuo sullo spazio , che è un sottospazio lineare di ; tale funzionale si estende allora per linearità e continuità a tutto lo spazio grazie al teorema di Hahn-Banach, quindi definisce una misura di Radon.
Esempi
È già stato dato un esempio di funzione che non è a variazione limitata. La stessa funzione, però, è a variazione limitata in ogni intervallo ad esempio, con , poiché la "singolarità" è presente solo nell'origine. È quindi chiaro come questa sia una proprietà che dipende anche dalla forma del dominio.
Risulta essere a variazione limitata in invece la funzione
Mentre pur essendo uniformemente continua non è a variazione limitata la funzione in
perché l'integrale del modulo della derivata diverge.
Un'importante classe di funzioni che risultano essere a variazione limitata sono le funzioni integrabili con derivata a sua volta integrabile, cioè gli elementi dello spazio di Sobolev (in una variabile e su un intervallo limitato, questa classe non è altro che la classe delle funzioni assolutamente continue, a meno di rappresentanti).
Proprietà
In una variabile, dalla definizione risulta subito che una funzione BV è in particolare limitata. Inoltre, essa è derivabilequasi ovunque e ammette al più solo discontinuità di prima specie: questo discende dalla decomposizione di Jordan in differenza di due funzioni monotone (le funzioni monotone possiedono le proprietà dette). Risulta anche
Sempre riguardo agli aspetti di analisi funzionale, si dimostra anche che il funzionale variazione è semicontinuo inferiormente rispetto alla norma di , cioè se in norma , allora
.
Per le funzioni BV vale una versione leggermente modificata della regola della catena: se e allora e
dove
è il valor medio della funzione nel punto . Da questo teorema discende anche che il prodotto di due funzioni BV è ancora BV; ciò rende lo spazio un'algebra di Banach.
Osservazione: è possibile dimostrare che il prodotto di due funzioni a variazione limitata è ancora una funzione a variazione limitata senza fare ricorso alle derivate. In questo caso il risultato si estende alle funzioni a variazione limitata da un intervallo [0,T] a uno spazio di Banach X.