La Focide è ricca di vallate che circondano il monte Parnaso (2.400 m).[3] Costituita prevalentemente di terreni calcarei del Cretaceo,[4] è montuosa con scarse zone pianeggianti, nelle quali si concentrava (e si concentra anche oggi) la popolazione. La zona più fertile è la sezione vicina al fiume Cefiso, il quale poi proseguiva e terminava in Beozia nel lago Copaide.[5] La regione si estende sulle coste del mar Ionio fino a poco più di un centinaio di chilometri dal Golfo di Corinto. Ad est, invece, si estendeva fin quasi alle Termopili.[6]
Uno dei maggiori insediamenti era Delfi, la quale si estendeva in maniera significativa in termini di superficie, considerando anche l’areale della sua chora (ovvero la parte fuori dalle mura), dove è situato il famoso tempio (e l'antico oracolo) del DioApollo: altro centro di rilievo, probabilmente al tempo "capoluogo", era Elatea.[7][8] Il litorale insolitamente pianeggiante nella zona di Cirra, nel golfo di Crisa, permise la costituzione e lo sviluppo della stessa e, di conseguenza, le permise di assumere un ruolo rilevante nel commercio locale.[9][10]
Oltre agli scambi marittimi, l'economia si fondava su pascolo e agricoltura, soprattutto con produzione di cereali, vino e olio. Celebre era il cosiddetto "mare degli ulivi" nella chora di Delfi.[11][12]
Storia
Abitata già nel Neolitico da una popolazione di origine nordica affine a quella della Tessaglia e della vicina Beozia,[13] la regione rimase estranea, nel 2° millennio a.C., all’influsso della civiltà cretese-micenea (di cui si ricorda solo qualche toponimo)[14].
I Focesi vi giunsero al tempo della migrazione dei Dori;[15] dapprima suddivisi in gruppi, passarono poi ad un lento processo di aggregazione che portò al passaggio dalla monarchia all'aristocraziaoligarchica e, successivamente, ad un movimento di colonizzazione (Focea in Asia Minore).[16] Successivamente, la storia della Focide si identifica con quella del santuario di Apollo a Delfi, frequentatissima località della Grecia antica per motivi religiosi:[17][18] per sottrarle il monopolio, sorsero diverse rivalità, coalizioni e guerre sacre nel 6°, V e IV secolo a.C. Nella terza guerra sacra (356-346), che diede l'occasione a Filippo II di Macedonia di ingerirsi nelle questioni della Grecia,[19] la Focide fu esclusa dall'anfizionia delfica, per esservi riammessa nel 279 dopo l’invasione dei Galati. Nel III secolo, passò più volte dal dominio macedone alla lega etolica.
La regione amministrativa odierna parzialmente differisce a livello territoriale dall'areale identificato dalla tradizione storiografica.
Mitologia
La mitologia attribuisce alla Focide due eroieponimi: Foco, figlio di Eaco e della NereidePsamate, che avrebbe preso la forma di una foca (ϕώκη, fòke, da cui il nome). Conquistata la terra poi denominata in suo onore Focide, tornò nella patria Egina, dove fu ucciso con un disco dai fratellastri Telamone e Peleo durante una gara di lancio.[22]
Un altro mito, riportato principalmente da Pausania, è quello di Foco Corinzio, figlio di Ornito, discendente di Sisifo; emigrò da Corinto e diede il nome di Focide al territorio intorno al Parnaso; guarì Antiope dalla follia e la sposò, dando alla luce un figlio anch'egli di nome Ornito.[23]
^William Robertson, Istoria della antica Grecia (vol. 1), Per Antonio Ferrara, 1831, digitalizzato dalla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze il 3 novembre 2015, p. 13.
^Enciclopedia Elementare, Unione Tipografico-Editrice, 1863, digitalizzato dalla Biblioteca de Catalunya il 29 aprile 2009, p. 86.
^F.C. Marmocchi, Dizionario di geografia universale (vol. 2), S. Franco e F., 1858, digitalizzato dalla Biblioteca Nazionale di Napoli il 4 marzo 2014, p. 269.