Ferran Adrià ha iniziato la sua carriera culinaria nel 1980 mentre lavorava come lavapiatti all'Hotel Playafels nella città di Castelldefels, dove ha appreso, grazie allo chef di tale albergo, l'arte della preparazione di piatti catalani. All'età di diciannove anni ha prestato servizio militare con la mansione di cuoco. Nel 1984 Adrià si è unito allo staff dell'allora sconosciuto ristoranteEl Bulli a Roses, sulla Costa Brava, di cui diciotto mesi dopo è diventato lo chef, ruolo che ha poi mantenuto per 28 anni, facendo diventare il ristorante molto conosciuto e rinomato anche a livello internazionale.
Il ristorante El Bulli rimaneva aperto solamente per alcuni mesi all'anno; durante i periodi di chiusura Adrià si dedicava ad attività di ricerca insieme al fratello Albert ed al socio Juli Soler, per mettere a punto nuove pietanze, nel laboratorio "El Taller" a Barcellona.[1] Nel gennaio del 2010, Adrià ha annunciato l'intenzione di terminare l'attività del ristorante El Bulli per potersi dedicare a nuove ricerche in campo culinario e innovare la cucina internazionale;[2] l'ultimo giorno di lavoro per il locale è stato il 30 luglio 2011.
Adrià è uno dei massimi sostenitori ed esponenti mondiali della gastronomia molecolare, producendo anche una propria gamma di prodotti chimici ad uso culinario[3], chiamati Texturas; il programma televisivo italiano Striscia la notizia ha realizzato un'inchiesta proprio sull'uso di additivi in cucina, che ha portato lo chef spagnolo a ricevere diverse critiche da parte di alcuni suoi colleghi.[4]
Nel 2004 è stato inserito dal Time nella lista dei cento uomini più influenti al mondo[8].
El Bulli ha ottenuto 3 stelle Michelin e per tre anni consecutivi, dal 2006 al 2009, si è classificato al primo posto nella lista The World's 50 Best Restaurants del periodico Restaurant.[9][10]
Ristoranti
El Bulli 1983-1993 (con Juli Soler e Albert Adrià)