Due mesi dopo le elezioni politiche del febbraio 2013, dove non è stata raggiunta una netta maggioranza in Parlamento, è stato nominato Presidente del Consiglio dei ministri e forma il primo governo di grande coalizione. Il suo governo ha cercato di promuovere la ripresa economica ottenendo un accordo di finanziamento dall'Unione europea per alleviare la disoccupazione giovanile, e abolire anche il finanziamento statale dei partiti politici, qualcosa che è stato visto come un momento di svolta per la politica italiana che per anni era dipesa dai fondi pubblici.[5][6] Ha anche affrontato le prime fasi della crisi europea dei migranti, compreso il naufragio più mortale nella storia recente del Mar Mediterraneo; in risposta, Letta ha messo in atto l'operazione Mare nostrum per pattugliare i confini marittimi e salvare i migranti.[7] Nel novembre 2013, il leader del PdLSilvio Berlusconi ha tentato di ritirare l'appoggio del suo partito al governo, al fine di realizzare un cambio di presidente del Consiglio; in risposta, tutti i ministri di centrodestra del Gabinetto hanno continuato a sostenere Letta, lasciando il PdL e formando un nuovo partito. Il 14 febbraio 2014, in seguito al voto di sfiducia nei suoi confronti da parte della direzione del PD, rassegna le sue dimissioni da premier, venendo succeduto da Matteo Renzi.[7][8]
Il 9 giugno 2015 rinuncia al seggio in Parlamento per dedicarsi all'insegnamento universitario, in qualità di docente a contratto. Dal 1º settembre 2015 fino a marzo 2021 ha diretto la Scuola di affari internazionali dell'Istituto di studi politici di Parigi.[9][10]
Nel marzo 2021, in seguito alle dimissioni di Nicola Zingaretti da segretario del PD, viene indicato, da molti esponenti di spicco del partito, come successore alla segreteria del partito[11]. Tornato in Italia per accettare la candidatura, il 14 marzo l'assemblea nazionale lo elegge segretario nazionale del Partito Democratico.[12]
Si è sposato la prima volta a 24 anni e dopo 6 anni di matrimonio ha divorziato[28]. Successivamente si è risposato in seconde nozze con la giornalista del Corriere della SeraGianna Fregonara, con la quale ha avuto tre figli: Giacomo, Lorenzo e Francesco[29]. Ha vissuto a Parigi.[29]
Dal 23 maggio 2007 è uno dei 45 membri del Comitato Nazionale del Partito Democratico che riunisce i leader delle componenti del futuro partito. Il 24 luglio 2007 annuncia la sua candidatura alle primarie per la scelta del segreteria del PD[42]. Ma, anziché una conferenza stampa o un'intervista su un quotidiano, tramite un video postato su YouTube (uno strumento innovativo per quei tempi)[30][43], cercando così di presentarsi come un candidato "giovane" per queste primarie[44]. In seguito ha dichiarato:
«Vorrei fare in modo che il nuovo partito sia costruito un po' come l'enciclopedia Wikipedia, un po' come un quadro di Van Gogh. Come accade con Wikipedia, anche nel PD ognuno delle centinaia di migliaia di partecipanti deve portare il proprio contributo, le proprie competenze, che in certi campi sono di sicuro maggiori delle mie e di quelle dei leader del centrosinistra. E, come i quadri di Van Gogh, il nuovo partito deve avere tinte forti: un giallo che sia giallo, un blu che sia blu.[45]»
La sua candidatura raccoglie il sostegno di varie personalità e gruppi del centrosinistra:
Nella votazione del 14 ottobre, riesce a raccogliere 391.775 voti, equivalente all'11% dei voti espressi, superando così i tre candidati indipendenti (Jacopo Schettini Gherardini, Pier Giorgio Gawronski e Mario Adinolfi) e piazzandosi terzo alle spalle di Rosy Bindi e Walter Veltroni, con quest'ultimo che viene eletto il primo segretario PD col 75,82% dei voti[30]. Dopo la vittoria di Veltroni alle primarie, viene nominato da quest'ultimo Responsabile nazionale del Lavoro nella Segreteria nazionale del PD.
Con la caduta del governo Prodi e la prematura fine della XV legislatura nel 2008, s'indicono nuove elezioni politiche, dove viene rieletto per la terza volta alla Camera, nella circoscrizione Lombardia 2 tra le file del Partito Democratico. L'8 maggio l'incarico di Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio passa allo zio Gianni, a causa della vittoria del centro-destra alle politiche di quell'anno e Silvio Berlusconi, che ha guidato la coalizione nominato Presidente del Consiglio.
Tra le principali proposte di legge che ha presentato nella XVI legislatura (2008-2013), quella sull'abolizione dei vitalizi dei parlamentari.[50] Primo firmatario, insieme con Guglielmo Vaccaro, della legge n. 238/2010 - Incentivi fiscali per il rientro dei lavoratori in Italia rientrante nel progetto "Controesodo - Talenti in movimento".
Il 24 febbraio 2009 Dario Franceschini (già vicesegretario del PD), appena nominato segretario del PD dopo le dimissioni di Veltroni dalla segreteria nazionale, dopo l'esito negativo alle regionali sarde, lo nomina Presidente nazionale del Forum Welfare del PD.[30]
Nel giugno 2010 Letta ha organizzato a Verona una riunione di tre giorni, durante la quale ha incontrato imprenditori e dirigenti di spicco della Lega Nord, il più grande partito del Veneto e della Lombardia orientale. Un sondaggio di opinione tra i democratici del settentrione, pubblicato durante il "Nord Camp", ha mostrato che erano più interessati a un'alleanza con la Lega Nord rispetto a Il popolo della libertà di Silvio Berlusconi. Letta è stato elogiato sia da Roberto Maroni sia da Umberto Bossi.[53]
L'8 gennaio 2013 la Direzione nazionale del PD candida Letta alla Camera dei deputati come capolista della lista PD nelle circoscrizioni Marche e Campania in vista delle elezioni politiche del 2013.[54] A marzo, in seguito alle elezioni, insieme con molti altri colleghi del Parlamento, aderisce al progetto "Riparte il futuro", firmando la petizione che ha lo scopo di revisionare la legge anti-corruzione, modificando la norma sullo scambio elettorale politico-mafioso (ex art. 416-ter del codice penale) entro i primi cento giorni di attività parlamentare.[55]
Durante la cerimonia del giuramento, un uomo ha sparato colpi di arma da fuoco davanti a Palazzo Chigi e ha ferito due Carabinieri[60]. L'aggressore, Luigi Preiti, è stato fermato e arrestato; dichiarò di voler uccidere i politici o almeno di colpire un "simbolo della politica" e di essere stato costretto dalla disperazione di essere disoccupato e recentemente divorziato.[60]
Il 29 aprile ottiene la fiducia dalla Camera dei deputati con 453 voti favorevoli su 623 votanti, 153 contrari e 17 astenuti[61]. Il giorno successivo ha ottenuto la fiducia anche dal Senato della Repubblica con 233 sì, 59 no e 18 astenuti[62]. Per il suo primo intervento da Presidente del Consiglio davanti ai due rami del Parlamento italiano, Letta si rivolge, oltre che ai parlamentari, anche agli elettori, sottolineando "la necessità di ripristinare la decenza, la sobrietà, scrupolo, il senso dell'onore e del servizio e infine la banalità della gestione del buon padre di famiglia"; ha anche sostenuto una riduzione dei costi della politica.[63][64]
Il 28 settembre 2013, i cinque ministri del Popolo della Libertà (PdL) si sono dimessi su ordine del loro leader Silvio Berlusconi, prendendo come pretesto la decisione di posticipare il decreto che impediva l'aumento dell'IVA dal 21% al 22%, aprendo di fatto così una crisi di governo[65]. Il giorno seguente, Letta si reca al Palazzo Quirinale dal Presidente della Repubblica Napolitano per fare il punto della situazione e per discutere delle alternative possibili. In precedenza il Presidente della Repubblica aveva sottolineato che avrebbe sciolto le camere solo se non ci fossero state alternative possibili.[66]
Tuttavia, nei giorni successivi, decine di esponenti del PdL si prepararono a sfidare Berlusconi e votare la fiducia al governo, spingendo quest'ultimo ad annunciare che avrebbe appoggiato il Presidente del Consiglio[67][68][69]. Il 2 ottobre si è votato per la fiducia: in mattinata si è votato presso il Senato, nel pomeriggio alla Camera[70][71]. Al Senato ha ottenuto 235 voti favorevoli e 70 contrari, mentre alla Camera 435 favorevoli e 162 contrari, ottenendo quindi la piena fiducia da parte del Parlamento[72].
Tuttavia, la crescente critica alla lentezza della riforma economica italiana lasciò Letta sempre più isolato, anche all'interno del suo stesso partito[79]. Il 13 febbraio 2014 la Direzione nazionale del Partito Democratico, su impulso del neo-segretario Renzi, ormai in rivalità con Letta, ha votato largamente a favore per le dimissioni di Letta, con 136 voti favorevoli, 16 contrari e due astensioni, per fare spazio a un nuovo esecutivo guidato dallo stesso Renzi[80][81]. Il giorno seguente, Letta rassegna le proprie dimissioni al Presidente della Repubblica[82], restando in carica per il disbrigo degli affari correnti fino al 22 febbraio.[8][83]
Da Presidente del Consiglio Letta si è occupato di affrontare la grave crisi socio-economica causata dalla Grande Recessione e la successiva crisi del debito sovrano europeo. Nel 2013, uno dei maggiori problemi dell'Italia era l'enorme disoccupazione giovanile, valutata intorno al 40%[84]. Per affrontare questo problema, il 14 giugno promuove un vertice a quattro a Palazzo Chigi con i ministri dell'economia, delle finanze e del lavoro di Italia, Germania, Francia e Spagna sul tema per organizzare politiche europee comuni per ridurre la disoccupazione giovanile[85]. Dopo poche settimane, durante una conferenza stampa al termine del Consiglio dell'Unione europea a Bruxelles, Letta annuncia che sarebbero stati ricevuti dall'Italia 1,5 miliardi di euro dai fondi europei per combattere la disoccupazione giovanile.[86]
Il 15 giugno il suo governo emana il cosiddetto "Decreto del fare", provvedimento finalizzato ad assumere politiche per il rilancio dell'economia[89]. Il decreto è stato successivamente approvato dal Parlamento italiano tra luglio e agosto con voto di fiducia. La riforma è stata duramente criticata dal Movimento 5 Stelle[90]. Il 29 agosto il suo governo abolisce l'IMU, introdotta dal governo Monti, sia per le abitazioni principali che per gli edifici adibiti al settore agricolo.[91]
Il 3 ottobre 2013, un'imbarcazione che trasportava migranti dalla Libia in Italia è affondata al largo dell'isola di Lampedusa. È stato riferito che la barca era salpata da Misurata, in Libia, ma che molti dei migranti provenivano da Eritrea, Somalia e Ghana. Una risposta di emergenza che ha coinvolto la Guardia Costiera italiana ha portato al salvataggio di 155 sopravvissuti. Il 12 ottobre è stato riferito che il bilancio delle vittime confermato dopo la perquisizione della barca era di 359, ma che altri corpi erano ancora dispersi; una cifra di "più di 360" morti è stata successivamente segnalata, diventando il naufragio con più morti avvenuto nel Mar Mediterraneo.
Dopo la tragedia di Lampedusa, Letta ha deciso di rafforzare il pattugliamento nazionale del canale siciliano autorizzando l'operazione Mare nostrum, un'operazione militare e umanitaria il cui scopo era fornire soccorso ai migranti. Questa operazione aveva due scopi principali: salvaguardare la vita in mare e combattere il traffico illegale di migranti. L'operazione ha portato in Europa almeno 150 000 migranti, principalmente dall'Africa e dal Medio Oriente. L'operazione si è conclusa pochi mesi dopo la fine del suo mandato, il 31 ottobre 2014.
Il 9 giugno 2015 presenta le dimissioni da deputato alla Camera, dopo aver votato contro la nuova legge elettorale proposta dal PD e il suo segretario Renzi, l'Italicum: il suo incarico cessa quindi definitivamente il 23 luglio.[9] Nel contempo non rinnova la tessera del PD.[105] Nello stesso anno, su sua iniziativa, viene fondata la Scuola di Politiche (SdP), promossa dall'Agenzia di ricerche e legislazione (AREL).
Nell'aprile 2015 si trasferisce a Parigi per insegnare nella Grande écoleSciences Po Paris (Institut d'études politiques), dove tiene un corso su Europa e populismi[106]. Dal 1º settembre dirige l'École d'affaires internationales (PSIA - Scuola di affari internazionali) dello stesso istituto.[9] Con Sciences Po ha inoltre svolto periodi di ricerca e insegnamento presso l'Università della Tecnologia di Sydney[107] e la Scuola di Politica e Strategia Globali dell'Università della California, San Diego.[108]
A marzo 2017, davanti a Lucia Annunziata durante In mezz’ora, dichiara la sua intenzione di voto a favore di Andrea Orlando, ministro della giustizia ed esponente dell’area socialdemocratica del PD, alle imminenti primarie per scegliere il nuovo segretario, spiegando che Orlando «è stato l’unico che ha dato dimostrazione del fatto che il PD non può essere da un'altra parte, il PD non può che essere in piazza insieme alle bandiere europee»[110]. Nello stesso anno, intervistato da Il Giornale, afferma che non intende più tornare a fare politica attiva[111]. Successivamente ad ottobre 2017 entra a far parte del nuovo Comitè Action Publique 2022, una Commissione pubblica per la riforma dello Stato e della Pubblica Amministrazione in Francia che dipende dal governo di Édouard Philippe e che è stata fortemente voluta dal presidente Emmanuel Macron.[112]
In seguito all'annuncio di Nicola Zingaretti di dimettersi dalla carica di segretario del Partito Democratico, viene menzionato il suo nome come possibile successore. Inizialmente lui rifiuta, anche per via dell'incarico universitario a Parigi[115]. Ma dopo che molti esponenti di spicco del PD, tra cui lo stesso Zingaretti[116], il suo vicesegretario Andrea Orlando[117], l'ex Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, l'ex segretario del PD Dario Franceschini e il presidente della Regione Emilia-RomagnaStefano Bonaccini[118], hanno pubblicamente chiesto a Letta di diventare il nuovo segretario, ci ripensa, torna a Roma l'11 marzo 2021 e accetta ufficialmente il successivo 12 marzo, spiegando che "per amore della politica e passione per i valori democratici".[119][120]
Il 14 luglio 2021, dopo che Pier Carlo Padoan ha lasciato vacante il collegio uninominale di Siena alla Camera il 4 novembre 2020 per entrare nel cda dell'UniCredit (e diventarne presidente), annuncia che si candiderà nelle elezioni suppletive di Siena che si terranno in autunno, dopo settimane che circolava la notizia di una sua possibile candidatura a Siena[130], dichiarando alla direzione del PD di Siena che «C’è una missione nazionale: dobbiamo vincere per dare un messaggio forte alla Toscana e al paese e per avere un segretario in Parlamento dove i nostri gruppi parlamentari sono usciti falcidiati dal disastro delle elezioni del 2018 e dalle fughe successive»[131][132][133]. Alle elezioni suppletive, il principale avversario di Letta sarà Tommaso Marrocchesi Marzi, candidato del centro-destra molto radicato nel territorio ed espressione dell’imprenditoriavinicola della regione[134]. Secondo alcuni giornali, l’obiettivo di Letta, in caso della sua elezione alla Camera, è quello di gestire in maniera più ravvicinata i gruppi parlamentari del suo partito[131]. A sostenerlo, oltre al PD, saranno anche il Movimento 5 Stelle, Articolo Uno, Sinistra Italiana, Italia Viva, Europa Verde e PSI. Risulta eletto alla Camera dei Deputati con 33.391 voti pari al 49,92% staccando di 12 punti lo sfidante del centro-destra.[135] Alla Camera dei Deputati entra il 6 ottobre, facendo parte della 3ª Commissione Affari Esteri.[136]
Propone un modello economico basato sulla condivisione prevedendo la partecipazione dei lavoratori agli utili e alle decisioni delle grandi aziende, ricevendo gratuitamente e in condizioni di favore azioni di tali aziende[158]. Si era espresso già in precedenza a favore di questo tipo di compartecipazione, proponendo di sperimentarla su Poste italiane.[159]
Riguardo alle politiche migratorie, ritiene che il recupero in mare di chi scientemente cerca di raggiungere le coste italiane con mezzi di fortuna sia “un dovere del nostro Paese”.[152]
Si dichiara inoltre a favore del superamento del patto di stabilità europeo, "la necessità cioè di non ritornare alle regole ferree su debito e deficit"[151], sostituendolo con un "patto di stabilità verde e sociale".[160]
Si dichiara a favore delle quote rosa, sostenendo che in Italia vi sia un problema di genere, non solo nelle quote dei gruppi ma anche negli incarichi monocratici, a causa di meccanismi di selezione che tenderebbero a favorire figure maschili.[161]
Politiche giovanili e sociali
Riguardo alle politiche giovanili, propone l’Erasmus obbligatorio per gli studenti universitari[162] e l’estensione del voto delle elezioni politiche a partire dall’età di 16 anni «per allargare il peso dei giovani nella società».[151] Propone anche, attraverso l’aumento dell’imposta di successione per le eredità superiori ai 5 milioni di euro, la creazione di una "dote" di 10.000 euro da consegnare ai diciottenni meno abbienti, per sostenere spese legate alla formazione, all’istruzione, alla casa, all’affitto o per avviare un’impresa.[163][164]
Ancor prima della nascita del governo Conte II tra PD e M5S, si è dichiarato a favore del reddito di cittadinanza (proposta bandiera del M5S), che ritiene «fa parte del DNA del centro-sinistra»[165]. Ma precisando che, rifacendosi alla frase espressa precedentemente dal M5S e il suo leader Luigi Di Maio: «la povertà non è stata abolita, ma il reddito è un primo passo per affrontare un grave problema».[165]
Riforme costituzionali
È fortemente contrario alla formazione del cosiddetto gruppo misto all’interno del parlamento, ritenendo che sia «un paradiso per chi lascia il proprio gruppo» e che «la politica si fa con i gruppi parlamentari che si sono presentati alle elezioni». Sostiene l'introduzione di una legge che favorisca la democrazia interna ai partiti politici, in attuazione dell'art. 49 della Costituzione. È contrario alle leggi elettoraliPorcellum e Rosatellum, e sostiene l’introduzione della sfiducia costruttiva.[151]
Nel gennaio 2012 l'ex tesoriere della Margherita Luigi Lusi, iscritto nel registro degli indagati per aver sottratto, secondo la procura di Roma, ingenti somme di denaro dalle casse del partito, ha sostenuto che parte di tali soldi sia andata a diversi appartenenti al partito, tra i quali Enrico Letta.[170]
Incarichi in società estere
A luglio 2021 ha attirato a sé critiche da parte della stampa per aver rivestito incarichi in società estere come Tojoy (che si definisce "acceleratore per le imprese che vogliono entrare nel mercato cinese") e Publics (la cui controllata Qorvis cura da circa vent'anni l'immagine della monarchia saudita).[171][172][173]
Incarichi associativi
Dal luglio 2016 Letta diventa presidente del comitato scientifico della fondazione Aristide Merloni[174], incarico conferitogli per il triennio 2016-19.
L'Europa di Maastricht. La Comunità diventa Unione, Firenze, AREL, 1992.
Passaggio a Nord-Est. L'Unione europea tra geometrie variabili, cerchi concentrici e velocità differenziate, Bologna, Il Mulino, 1994. ISBN 88-15-04834-0.
(a cura di), Le prospettive di integrazione tra Unione Europea e Unione Europea Occidentale. Effetti sulle strutture politico-istituzionali attualmente esistenti, Roma, Informazioni della Difesa, 1999.
La comunità competitiva. L'Italia, le libertà economiche e il modello sociale europeo, Roma, Donzelli, 2001, ISBN 88-7989-625-3.
Adesso il lavoro. Le proposte del Partito Democratico contro la crisi. Occupazione, salari, pensioni, a cura di e con Cesare Damiano e Tiziano Treu, Roma, Ediesse, 2008, ISBN 978-88-230-1329-2.
Costruire una cattedrale. Perché l'Italia deve tornare a pensare in grande, Milano, Mondadori, 2009. ISBN 978-88-04-59050-7.
^Deputato fino al 19/07/2004 nella XIV legislatura, di nuovo deputato dal 28/4/2006 nella XV legislatura fino alle dimissioni il 23 luglio 2015 nella XVII legislatura.
^abcdefEnrico Letta, su argomenti.ilsole24ore.com, Il Sole 24 Ore, 29 aprile 2013. URL consultato il 15 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 20 febbraio 2014).
^ Francesco Borgonovo, Lobby e parenti, l'uomo qualsiasi della politica, in Libero, Milano, Editoriale Libero s.r.l., 25 aprile 2013.
«Sua madre, Anna Bianchi, origini sassaresi e fu vicina di casa di Francesco Cossiga»
^ Gianni Bazzoni, Enrico Letta, premier orgoglioso delle sue radici sarde, in La Nuova Sardegna, Sassari, DBInformation Spa, 24 aprile 2013.
«Sua madre, Anna Banchi è nata a Sassari, e sua nonna Elsa Bazzoni, vicina di casa della famiglia di Francesco Cossiga, era la sorella più grande di Gianpaolo, scrittore e studioso che vive a Porto Torres.»
^Gli zii di Enrico Letta. Non solo Gianni: c’è anche Gian Paolo Bazzoni a Porto Torres, in SardiniaPost, Cagliari, ICO 2006 S.r.l., 25 aprile 2013.
«Così, mentre l’Unione sarda segnala che la stessa esistenza al mondo del premier incaricato è dovuto a un episodio accaduto in Sardegna durante la guerra (l’incontro tra la nonna Elsa Bazzoni e il tenentino maremmano Banchi)»
^Wayback Machine (PDF), su web.archive.org, 11 giugno 2013. URL consultato il 10 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2013).
^CV della sua pagina web. Il prof. M. Bassani, in un'intervista a Libero, in libero.sm, 24 aprile 2013. URL consultato il 19 settembre 2013 (archiviato dall'url originale l'8 settembre 2013). ricorda diversamente.
^governo.itArchiviato il 22 febbraio 2014 in Internet Archive. (Il Presidente della Repubblica ha preso atto e lo ha invitato a rimanere in carica per il disbrigo degli affari correnti)
^Il Decreto del fare, misura per misura, in europaquotidiano.it, 14 giugno 2013. URL consultato il 17 giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 19 giugno 2013).