La dura madre (o pachimeninge)[1] è la più esterna e spessa – da cui il nome – delle tre meningi, le membrane che avvolgono il sistema nervoso centrale.[2] È prevalentemente acellulare, composta da fascicoli strettamente adesi di fibre collagene organizzate in lamine.
La dura madre riveste l'encefalo e il midollo spinale fino al sacro, dove si continua nel filo terminale. Si compone di due strati:
- strato interno, o meningeo, che riveste le strutture nervose
- strato esterno, o endosteo, che aderisce alle strutture ossee
Lungo il canale vertebrale la dura madre non è adesa alle vertebre e tra di esse si interpone lo spazio epidurale, ricco di vasi venosi ed adipe.
Sepimenti
In genere i due strati della dura madre sono fusi, fatta eccezione per i punti nel cranio in cui lo strato meningeo si ripiega verso l'interno a formare i sepimenti della dura madre:
Questi possono essere rivestiti di endotelio ed accogliere al loro interno i seni durali, che drenano il sangue venoso di cervello ed ossa craniche e lo scaricano nella vena giugulare interna.[3]
Vascolarizzazione
La dura madre è irrorata:
Innervazione
Nella fossa cranica anteriore la dura madre è innervata dai rami meningei dei nervi etmoidali e dai nervi meningeo medio e spinoso, rami rispettivamente della branca mascellare e mandibolare del nervo trigemino, che si distribuiscono anche alla fossa cranica media.
La porzione posteriore della falce cerebrale e il tentorio del cervelletto sono innervati dal nervo tentoriale, ramo del nervo oftalmico.
Nella fossa cranica posteriore la dura madre è innevata da rami meningei dei nervi cervicali superiori.[3]
Note
- ^ Pachimeninge, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 15 maggio 2016.
- ^ Dura madre, in Dizionario di medicina, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010. URL consultato il 15 maggio 2016.
- ^ a b c Anatomia del Gray, Vol. 1, 41ª edizione, Edra, ISBN 978-0-7020-5230-9.
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