La stazione non è mai stata molto frequentata, tanto che spesso i treni non vi si fermavano. Il movimento passeggeri pressoché minimo e la vicinanza ad altre fermate hanno contribuito alla sua chiusura definitiva, avvenuta nel 1932. La struttura è stata poi comunque convertita durante la seconda guerra mondiale in un bunker governativo da parte di Winston Churchill.
Storia
Periodo d'operazione
La stazione è situata a Down Street a Mayfair, a poca distanza da Piccadilly e da Hyde Park. Venne inaugurata dalla Great Northern, Piccadilly and Brompton Railway (GNP&BR; il precursore dell'odierna Piccadilly line) il 15 marzo 1907, alcuni mesi dopo l'entrata in servizio dell'intera linea.[1][nota 1] Il ritardo si verificò a causa di alcune problematiche sorte per l'esproprio dei terreni circostanti l'edificio e per concordare una disposizione sicura dei vari corridoi sotterranei con il Board of Trade.[2] Il fabbricato viaggiatori venne progettato da Leslie Green, architetto dell'Underground Electric Railways Company of London (UERL); Green previde una palazzina a due piani, con grandi aperture ad archi a tutto sesto ed una facciata in terracotta bordeaux smaltata.[3] La stazione disponeva anche di un paio di ascensori Otis, che portavano alle banchine ubicate 22.2 metri al di sotto del piano stradale.[4]
Down Street non ha mai conosciuto un gran movimento passeggeri, visto che l'area circostante era prevalentemente residenziale ed i potenziali fruitori, essendo abbastanza facoltosi, preferivano viaggiare con mezzi di trasporto privati. Inoltre, vi erano numerose altre stazioni nelle immediate circostanze, come Dover Street (550 m a est) e Hyde Park Corner (500 m ad ovest).[5] Per queste ragioni, dal 1909 molti treni saltarono questa stazione; addirittura, a partire dal 1918, quest'ultima era chiusa di domenica.[5]
Nel 1929 emerse l'ipotesi di chiudere la stazione in un progetto di estensione della Piccadilly line. Quest'ultimo prevedeva una sorte analoga anche con altre fermate del centro sottoutilizzate; ciò avrebbe velocizzato non di poco i viaggi, rendendo più affidabile il servizio.[5][nota 2] Per di più con l'introduzione delle scale mobili nella metropolitana di Londra, vennero costruite altre uscite che erano ancora più vicine a Down Street, riducendo ulteriormente il bacino d'utenza. Con queste premesse, la stazione venne chiusa definitivamente il 21 maggio 1932.[1]
Seconda guerra mondiale
La stazione venne convertita in un rifugio antiaereo, secondo un programma che vedeva la creazione di strutture per la protezione del Governo britannico dai bombardamenti aerei nazisti.[6] A questo scopo vennero murati gli accessi alle banchine, mentre le discenderie vennero trasformate in uffici, sale congressi e dormitori. L'appalto del lavoro strutturale venne consegnato al London Passenger Transport Board, mentre l'arredamento degli ambienti e l'implementazione delle apparecchiature per l'energia elettrica e le comunicazioni venne garantita dalla London, Midland and Scottish Railway.[7] In aggiunta a ciò, vennero anche installati un ascensore accessibile a due persone, una centrale telefonica ed i servizi igienici.[6] Gli spazi erano occupati prevalentemente dalla Railway Executive Committee, ma vennero usati anche da Winston Churchill ed erano potenzialmente fruibili anche dalle Cabinet War Rooms.[8] Churchill era solito soprannominare la stazione «il granaio» (The Barn).[8]
Oggi la stazione viene utilizzata solo come uscita d'emergenza della metropolitana di Londra.[6]
Nella cultura di massa
Down Street compare come luogo nel libro Nessun dove, dove fornisce l'accesso ad un labirinto sotterraneo.[9] È presente anche nel videogioco Shadow Man, anche se in una versione molto più estesa e modificata.[10]
Parte del film horror britannico Creep - Il chirurgo è ambientata nella stazione, anche se il set è stato un'altra stazione fantasma della metrò londinese, Aldwych.[11] Inoltre, vi è una canzone che si intitola proprio «Down Street», inclusa nell'album Catfight rilasciato dagli Hefner nel 2006: parla di due amanti che si sono conosciuti proprio nella fermata. Anche nell'album Wild Orchids di Steve Hackett vi figura una canzone che si chiama Down Street.[12]