Il territorio si estende su 9.794 km² ed è suddiviso in 37 parrocchie.
Storia
La diocesi anglosassone
Secondo la Historia ecclesiastica gentis Anglorum di Beda il Venerabile, la diocesi di Whithorn (ad Candidam Casam) fu istituita agli inizi del V secolo, legata, secondo la tradizione, al santo scozzese san Ninian, anche se probabilmente una comunità cristiana esisteva prima del suo arrivo. La serie episcopale di questa diocesi monastica, che era collocata in parte nel regno di Strathclyde, è attestata solo a partire dall'epoca anglosassone. Di essa si conoscono i nomi di sei vescovi.
La diocesi fu poi soppressa in seguito all'invasione danese e ristabilita nella prima metà del XII secolo con il nome di diocesi di Whithorn-Galloway, suffraganea dell'arcidiocesi di York fino al 1409 in ossequio alla sua matrice anglosassone. Le ripetute guerre fra i due regni britannici consigliarono poi il papa di renderla immediatamente soggetta alla Santa Sede. Divenne infine suffraganea di Saint Andrews nel 1472 e di Glasgow nel 1492.
Dell'antica cattedrale oggi restano solo dei ruderi. A fianco il vescovo Adougan (1406-1413) fece costruire il proprio palazzo vescovile. Papa Innocenzo VIII accordò ai re scozzesi il diritto di nomina dei vescovi, che da questo momento furono scelti per lo più tra i servitori della corona, a cui fu assegnata la diocesi come ricompensa per i servizi resi.[1]
Il capitolo della cattedrale era composto da canonici regolari, che per un certo periodo godettero del titolo di re dell'isola di Man.[2] La diocesi comprendeva circa 60 parrocchie.[3]
L'ultimo vescovo in comunione con Roma fu Andrew Durie (1541-1558): con lui ebbe termine la serie dei vescovi cattolici e iniziò quella dei vescovi della Chiesa di Scozia.[4]
La diocesi attuale
La diocesi fu ripristinata con il nome di diocesi di Galloway il 4 marzo 1878 con la bollaEx supremo Apostolatus di papa Leone XIII, ricavandone il territorio dal vicariato apostolico del Distretto Occidentale di Scozia (oggi arcidiocesi di Glasgow). Sede vescovile fu la città di Dumfries, dove si trovava la cattedrale di Sant'Andrea: di questa chiesa oggi resta solo il campanile, essendo il resto dell'edificio andato distrutto in un incendio l'11 maggio 1961.
Il 25 maggio 1947 la diocesi ha visto ampliare notevolmente i propri confini con l'acquisizione di porzioni di territorio dall'arcidiocesi di Glasgow.[5]
Il 12 marzo 1962, con il decreto Restaurata in Scotia[6] della Congregazione Concistoriale, la sede vescovile fu traslata a Ayr e nuova cattedrale divenne la chiesa del Buon Pastore.
Il 28 luglio 2007 la cattedrale è stata trasferita nella chiesa di Santa Margherita.
Cronotassi dei vescovi
Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.
^L'ultimo vescovo della diocesi nella Chiesa di Scozia ufficiale, John Gordon, seguì in esilio re Giacomo II Stuart e si convertì nel 1697 al cattolicesimo ottenendo da papa Clemente XI in commenda l'abbazia di San Vincenzo, ma continuò ad essere conosciuto come vescovo di Galloway, anche se lo stesso Clemente XI dichiarò nel 1704 l'invalidità delle ordinazioni della Chiesa scozzese. Morì a Roma nel 1726. Il titolo episcopale protestante continuò però ad esistere nella Chiesa episcopale scozzese (oggi diocesi di Glasgow e Galloway).
^Durkan, Dictionnaire d'histoire et de géographie ecclésiastiques, vol. XIX, col. 890.
^Gams (e Eubel) pone la morte di Simon de Wedale nel 1334; segue un vescovo, Henry (II) che secondo John Dowden (p. 361) sembra essere frutto di un errore, poiché Simon de Wedale è ancora documentato nel 1335 e nel 1354.
^Secondo John Dowden (p. 369) non è chiara la nomina di Thomas Vaus, poiché è documentato come decano di Glasgow almeno fino al 19 luglio 1459.
^Fu nominato arcivescovo di Glasgow ancor prima di aver ricevuto l'ordinazione episcopale: James Pagan, Sketch of the History of Glasgow, p. 10.