La città di Davos sorge lungo il fiume Landwasser, a valle del passo Wolfgang; è il comune più esteso del cantone e il secondo per estensione di tutta la Svizzera[4].
Storia
Età medievale e moderna
Davos iniziò a svilupparsi durante il Basso Medioevo, grazie alla forte immigrazione romancia avvenuta in quel periodo[4]; verso il 1280 i baroni Von Vaz permisero a un gruppo di coloni Walser di stabilirvisi[4]e concessero loro ampia autonomia amministrativa, facendo diventare la zona un centro di grande insediamento Walser, il più importante della parte orientale della Svizzera, dove ancor oggi questa parlata del tedesco è molto diffusa[senza fonte].
Nel 1436 i comuni della regione si unirono e fondarono la Lega delle Dieci Giurisdizioni e Davos ne divenne il capoluogo. Quando successivamente fu creata l'alleanza delle Tre Leghe, divenuta in seguita una repubblica libera, Davos si alternò con Coira e Ilanz come sede della dieta comune[4].
Età contemporanea
Agli albori dell'età degli sport invernali, alla fine del XIX secolo, Davos e il suo stadio del ghiaccio (oggi Vaillant Arena) divennero punto di riferimento per il pattinaggio di velocità. Davos divenne in quegli anni meta di ricchi e nobili che apprezzavano il suo microclima da alta valle, spesso raccomandato dai medici ai pazienti affetti da tubercolosi e bisognosi di lunga degenza. Iniziarono così a sorgere nella cittadina numerosi sanatori[4]. Nel 1880 vi si fermò anche Robert Louis Stevenson al fine di curare la sua tubercolosi, su consiglio del suo medico di EdimburgoGeorge Balfour[senza fonte]; nei primi anni del XX secolo fu meta di ritiro del gruppo espressionista tedesco Die Brücke e in particolare di Ernst Ludwig Kirchner[4], che ritrasse la città e le sue montagne in numerose opere e vi morì nel 1938. La città divenne celebre anche come soggetto letterario, grazie al romanzo La montagna incantata di Thomas Mann, la cui storia si svolge in un sanatorio di Davos. Nei decenni successivi Davos divenne una famosa stazione sciistica, frequentata soprattutto da turisti del Regno Unito e dei Paesi Bassi[senza fonte].
Con lo sviluppo di nuove cure antitubercolosi a partire dalla seconda metà del XX secolo, i sanatori si sono via via riconvertiti. L'edificazione nel 1969 di un moderno palazzo dei congressi ha promosso il turismo congressuale e nel 1971 a Davos si svolse il primo Forum economico mondiale[4]. Il 1º gennaio[senza fonte] 2009 ha inglobato il comune soppresso di Wiesen, fino ad allora appartenente al distretto dell'Albula[4][5].
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Chiesa riformata di San Giovanni (già dei Santi Maria, Giovanni Battista e Nicola) a Davos Platz, attestata dal 1335[4];
Chiesa riformata di San Nicola a Glaris, eretta alla metà del XIV secolo[4];
Chiesa riformata di San Teodulo a Davos Dorf, eretta alla metà del XIV secolo[4];
Fondazione AO, organizzazione senza scopo di lucro che attraverso la ricerca e la formazione si occupa della cura dei pazienti con lesioni gravi dell'apparato locomotore[10]
^(DE) Davos, su Glossarium Helvetiae Historicum. Pietro Domenico Rosio de Porta, Compendio della storia della Rezia sì civile, che ecclesiastica, nel quale sono riferite le principali, e più memorabili vicende della Retica Nazione dalla sua fondazione fino al tempo presente avvenute, Chiavenna, Ruffeti, Cantieni e Comp., 1787, p. CLX, SBNIT\ICCU\NAPE\028956.
^Sprachatlas der deutschen Schweiz, volume V, carta 1. Lexikon der schweizerischen Gemeindenamen, Centre de Dialectologie an der Universität Neuchâtel unter der Leitung von Andres Kristol, Verlag Huber, Frauenfeld/Stuttgart/Wien 2005, ISBN 3-7193-1308-5 und Éditions Payot, Lausanne 2005, ISBN 2-601-03336-3, p. 289. Arnold Büchli, Mythologische Landeskunde von Graubünden. Ein Bergvolk erzählt, volume 1: Fünf Dörfer, Herrschaft, Prätigau, Plessurtal, Chur, Davos, Sauerländer, Aarau 1958, p. 276.
^(EN) AO Fundation, Research Institute, su aofoundation.org, Davos. URL consultato il 28 luglio 2024.