La cromatografia gas-liquido, comunemente indicata con la sigla GLC, dall'inglese gas-liquid chromatography, è un tipo di gascromatografia in cui la fase stazionaria è un liquido disperso in una fase solida.
La distinzione tra cromatografia gas-liquido e cromatografia gas-solido non è netta in quanto le fasi stazionarie liquide sono usate per modificare un supporto solido e il supporto solido può avere un ruolo nella separazione cromatografica.
La separazione avviene per ripartizione: si verifica una vera e propria solubilizzazione delle sostanze nella fase stazionaria che si ripartiscono tra le due fasi immiscibili.
È il tipo di gascromatografia più diffuso oggi.
La definizione che dà la IUPAC di cromatografia gas-liquido è la seguente:[1]
(
EN)
«Gas-liquid chromatography, GLC. Comprises all gas chromatographic methods in which the stationary phase is a liquid dispersed on a solid support. Separation is achieved by partition of the components of a sample between the phases.»
(
IT)
«Cromatografia gas-liquido, GLC. Comprende tutti quei metodi cromatografici nei quali la fase stazionaria è un liquido disperso in un supporto solido. La separazione è effettuata per partizione dei componenti del campione tra le fasi[2].»
Tra le fasi stazionarie liquide esistenti ci sono: idrocarburi, esteri, poliesteri, polieteri, ammidi, nitrili, poliglicoli, siliconi e fasi composte da combinazioni di questi.
Note
Voci correlate
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