Misura circa una quindicina di centimetri di lunghezza, coda compresa.
Aspetto
Si tratta di uccelli dall'aspetto robusto, muniti di grossa testa arrotondata, grandi occhi e becco tanto largo quanto lungo, appiattito e uncinato, che li rende vagamente simili a dei succiacapre o a dei rapaci in miniatura.
La livrea è piuttosto sobria e dominata dai toni del nero-brunastro (da cui il nome comune della specie): fanno eccezione la gola e la parte superiore del petto (che sono biancastre o giallastre), la zona marginale mediana di ali e coda (dove è presente una banda latitudinale bianca all'estremità delle penne) e la groppa, che è di color ruggine e nascosta dalle ali quando l'animale è a riposo. Il becco è rosato, gli occhi sono bruni con cerchio perioculare e perinasale congiunti, nudi e di color carnicino, le zampe sono nerastre.
Biologia
Comportamento
Si tratta di uccelli che vivono in coppie o piccoli gruppetti, attivi soprattutto nel tardo pomeriggio, mentre durante il giorno appaiono piuttosto torpidi e passano molto tempo immobili su posatoi abituali. Nello spostarsi si tengono in contatto fra loro con richiami fischianti.
Alimentazione
La dieta dell'eurilaimo fosco si compone perlopiù d'insetti e altri piccoli invertebrati, oltre che di frutta matura, bacche e germogli.
Riproduzione
Come avviene comunemente fra gli eurilaimidi, anche in questa specie il nido è un voluminoso ammasso piriforme di rametti, liane e radichette intrecciati fra loro, pendente da un ramo e arricchito con foglie, epifiti, resti d'insetti e ragnatele: alla sua costruzione partecipano fino a 20 uccelli, ma non è chiaro se l'eurilaimo fosco mostri collaborazione intraspecifica anche nella cova e nella cura dei nidiacei, poiché mancano osservazioni dirette su questi aspetti della sua vita.
Pare che questa specie subisca parassitismo di cova da parte del cuculo indiano.
Inizialmente classificato nel genere Coracias assieme alle ghiandaie marine, col nome di Coracias sumatranus, in seguito l'eurilaimo fosco è stato riclassificato nel genere Eurylaimus col nome di Eurylaimus corydon, prima di essere definitivamente ascritto in un genere monotipico a sé stante, vicino sì agli eurilaimi propriamente detti ma ancor di più al beccolargo codalunga[3].
^ab(EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Eurylaimidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 6 maggio 2014.