Definisce, nel suo primo articolo, la tortura come:
«Qualsiasi atto mediante il quale viene intenzionalmente inflitto, ad una persona, un dolore o una sofferenza acuta, fisica o mentale, al fine di ottenere, da lui o da una terza persona, informazioni o una confessione, per punirlo per un atto che lui o una terza persona hanno commesso o sono sospettati di aver commesso. Inoltre quando una persona venga intimidita o soggetta a pressioni, per sé o per una terza persona, per qualsiasi altro motivo basato su qualsiasi forma di discriminazione di qualsiasi tipo, quando tale dolore o sofferenza è inflitto da un pubblico ufficiale o da qualsiasi altra persona che agisce a titolo ufficiale o su sua richiesta o con il suo consenso esplicito o implicito. Questo termine non si estende al dolore o alla sofferenza derivanti esclusivamente da sanzioni legittime, inerenti a tali sanzioni o da esse causate.»
(Articolo 1 della Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura)
Questa convenzione richiede agli stati che l'hanno ratificata di adottare misure concrete per prevenire la tortura all'interno dei loro confini e proibisce loro di rimandare le persone nei loro paesi di origine dove rischiano di essere torturate. Ha istituito il Comitato delle Nazioni Unite contro la tortura, responsabile della sua effettiva attuazione, a cui tutti gli Stati firmatari devono riferire sull'incorporazione del diritto internazionale pubblico nelle loro leggi nazionali.
Storia
Il testo della Convenzione è stato adottato dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1984[1] e, dopo la ratifica da parte di 20 stati, è entrato in vigore il 26 giugno 1987. Questa data è ora considerata la Giornata internazionale a sostegno delle vittime della tortura.
Ratifiche in tutto il mondo
Nell'ottobre 2019, 169 Stati avevano ratificato questo trattato. Lo stato delle ratifiche della convenzione può essere consultato sul sito della sezione del trattato delle Nazioni Unite[2].
Molti paesi l'hanno ratificato escludendo o modificando l'ambito di applicazione di determinate disposizioni (nel diritto internazionale, questo si chiama "riserve"), il che significa che gli Stati firmatari non sono vincolati dagli stessi obblighi legali nei confronti del rispetto di questo accordo.
Stati Uniti: Ronald Reagan presentò la convenzione al Senato nel 1988 concludendo che la sua ratifica avrebbe mostrato il desiderio di porre fine alla odiosa pratica della tortura[3]. Allo stesso tempo, l'Amministrazione propose diciannove riserve che rinviavano la sua ratifica, da parte del Senato, di sei anni[4].
Francia: La Francia ratificò questa convenzione, nel febbraio 1986, con una riserva: non riconosceva, come molti altri paesi, la giurisdizione della Corte internazionale di giustizia in caso di controversia con altri Stati relativamente all'interpretazione o all'applicazione della convenzione.
Protocollo opzionale
Questa convenzione è stata integrata da un protocollo opzionale, votato dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 18 dicembre 2002 ed entrato in vigore il 22 giugno 2006[5].
Boeglin Naumovic, Nicolas e Long, Debra, Un manuel de prévention (PDF), in Le Protocole facultatif à la Convention des Nations unies contre la torture et autres peines ou traitements cruels, inhumains ou dégradants, Institut Interaméricain pour les Droits de l'Homme (IIDH) & Association pour la Prévention de la Torture (APT), 2004, ISBN2-940337-07-1. URL consultato il 13 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 2 dicembre 2012).
Forum Asie Pacifique des Institutions Nationales des droits de l’homme, Association pour la Prévention de la Torture e Haut-Commissariat des Nations unies aux droits de l’homme, Guide pratique à l’intention des Institutions nationales des droits de l’homme (PDF), in Prévenir la Torture, APF, APT & HCDH, 2010, vers. fr. 2013.
Association pour la prévention de la torture e Initiative sur la Convention contre la torture, Guide sur la législation contre la torture (PDF), Genève, APT & CTI, 2016, ISBN978-2-940337-95-8. URL consultato il 13 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 7 aprile 2016).
Forum Asie Pacifique des Institutions Nationales des droits de l’homme, Association pour la Prévention de la Torture e Haut-Commissariat des Nations unies aux droits de l’homme, Prévenir la Torture (PDF), APF, APT & HCDH, 2010, vers. fr. 2013, p. 117.
Association pour la prévention de la torture e Initiative sur la Convention contre la torture, Guide sur la législation contre la torture (PDF), APT & CTI, 2016, p. 68, ISBN978-2-940337-95-8. URL consultato il 13 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 7 aprile 2016).