La congregazione di San Giovanni Battista è stata un'antica istituzione pia di Firenze, attiva dal 1701 al 1892.
Storia
Nel 1700 il gesuita Giovanni Maria Baldigiani e altri religiosi della Congregazione di Gesù Pellegrino chiesero a Cosimo III de' Medici l'autorizzazione a fondare una nuova congregazione per arginare il problema dell'accattonaggio, offrendo ai poveri mendicanti la possibilità di riscattarsi imparando un mestiere e iniziando a guadagnarsi da soli il necessario per vivere, e per chi fosse troppo anziano, inabile o invalido offrire sostegno alimentare e monetario, autorizzandoli con un distintivo alla questua.
Ottenuto l'appoggio e la volenterosa partecipazione dello stesso granduca, la congregazione venne fondata il 13 gennaio 1701, con dedica al patrono di Firenze, Giovanni Battista, e divenne operativa il 1º febbraio di quello stesso anno. La prima sede fu la residenza dell'Arte dei Medici e Speziali in via Pellicceria (oggi distrutta). Nel primo statuto si stabiliva un numero di settantadue deputati, scelti tra il fiore dei ceti nobili, ecclesiastico e cittadino (dodici per sestiere), presieduti dall'arcivescovo di Firenze e dallo stesso Baldigiani. Ogni due mesi se ne estraevano due per ogni zona a comporre una deputazione di dodici che si riuniva ogni mercoledì e deliberava sulla gestione dell'attività caritatevole. Fin dall'istituzione, alcuni nobili membri organizzarono delle manifatture in cui impiegare e istruire gli indigenti, a cui si affiancò l'attività di Virginia Corsini-Orlandini, vedova di Ulissa da Verrazzano, che istruì personalmente nella sua casa un gruppo di donne ai lavori d'ago e di maglieria. Per chi si rifiutava il lavoro, pur abile, un decreto del 1703 stabilì la pena della reclusione, che aveva luogo in una torre messa a disposizione dall'Arte dei Mercatanti in piazza di Sant'Andrea in Mercato Vecchio.