Clouddead (stilizzato cLOUDDEAD) è l'album di debutto dell'omonimo trio hip hop statunitense, pubblicato dalla Mush Records e Big Dada nel 2001.[2]
Il disco
Accoglienza
Stevie Chick di NME ha affermato «Questa musica prende come punto di partenza il fallout più astratto del trip-hop, lavorando su rumore bianco, scherzi telefonici e texture post-rock per creare una poltiglia disorientante in cui passerai settimane a perdertici.»[5] Thomas Quinlan di Exclaim! ha anche detto: «Clouddead seguono più lungo le linee di Frank Zappa o Captain Beefheart di quanto non faccia l'hip-hop, ma rimane sempre radicato in battute e campionamenti.»[10]
Clay Jarvis di Stylus Magazine ha dato all'album una A, dichiarando: «Nessuna combinazione di aggettivi può descrivere con precisione ciò che ascolterai e nessuna zampata di seconda mano ti preparerà per l'immenso piacere che sicuramente ti colpirà quando metterai su questo album.»[7] Mark Pytlik di AllMusic gli ha assegnato quattro stelle su cinque, con la motivazione: «È minaccioso, affascinante, ed è uno dei pochi dischi dei giorni nostri (hip-hop o altro) che onestamente non suonano come niente - o chiunque altro.»[3]
Nel 2010, Cokemachineglow lo ha posizionato al numero 33 della classifica "Top 100 Albums of the 2000s".[11]
Nel 2014, è stato descritto da Arron Merat di Fact come «una pietra miliare rivoluzionaria per l'underground hip-hop nordamericano.»[12]
Lista delle tracce
- Apt. A (1) (featuring Illogic) – 6:25
- Apt. A (2) – 5:52
- And All You Can Do Is Laugh. (1) – 5:34
- And All You Can Do Is Laugh. (2) (featuring DJ Signify) – 5:51
- I Promise Never to Get Paint on My Glasses Again. (1) (featuring Sole) – 5:45
- I Promise Never to Get Paint on My Glasses Again. (2) – 6:01
- JimmyBreeze (1) (featuring The Wolf Bros.) – 7:01
- JimmyBreeze (2) – 5:32
- (Cloud Dead Number Five) (1) (featuring Mr. Dibbs) – 5:24
- (Cloud Dead Number Five) (2) (featuring Mr. Dibbs) – 6:00
- Bike (1) (featuring The Bay Area Animals) – 7:12
- Bike (2) (featuring The Bay Area Animals) – 6:53
Note
- ^ cLOUDDEAD – cLOUDDEAD, in Big Dada. URL consultato il 16 gennaio 2018.
- ^ a b MH-206: cLOUDDEAD – cLOUDDEAD, in Mush Records. URL consultato il 16 gennaio 2018.
- ^ a b Mark Pytlik, cLOUDDEAD – cLOUDDEAD, su allmusic.com, AllMusic. URL consultato il 16 gennaio 2018.
- ^ Pascal Wyse, cLOUDDEAD: cLOUDDEAD (Big Dada), in The Guardian, 18 maggio 2001.
- ^ a b Stevie Chick, cLOUDDEAD : cLOUDDEAD, in NME, 7 maggio 2001. URL consultato il 16 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
- ^ Christopher Dare, cLOUDDEAD: cLOUDDEAD, in Pitchfork, 24 aprile 2001. URL consultato il 16 gennaio 2018.
- ^ a b Clay Jarvis, cLOUDDEAD – cLOUDDEAD, in Stylus Magazine, 1º settembre 2003. URL consultato il 16 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
- ^ Amneziak, cLOUDDEAD – cLOUDDEAD, in Tiny Mix Tapes. URL consultato il 16 gennaio 2018.
- ^ Amneziak, cLOUDDEAD – cLOUDDEAD, in Ondarock. URL consultato il 16 gennaio 2018.
- ^ Thomas Quinlan, CLOUDDEAD – CLOUDDEAD, in Exclaim!, 1º luglio 2001. URL consultato il 16 gennaio 2018.
- ^ Top 100 Albums of the 2000s (7), in Cokemachineglow, 26 marzo 2010. URL consultato il 16 gennaio 2018.
- ^ Arron Merat, cLOUDDEAD: Dose One, Odd Nosdam and Why? look back at indie rap’s defining moment, in Fact, 7 novembre 2014. URL consultato il 16 gennaio 2018.
Collegamenti esterni