Circe è un dipinto della pittrice italiana Elisabetta Sirani, realizzato nel 1664 circa.
Storia
Nel 2001 fu attribuito a Elisabetta Sirani da Adelina Modesti, poi esposto in una mostra a Bologna del 2004 e studiato in una scheda dell'esposizione Le Signore dell’Arte. Storie di donne tra ‘500 e ‘600 (2021).[1]
Descrizione
La giovane maga è ritratta a mezza figura e in primo piano, come dinanzi a un proscenio a sottolineare la sua rilevanza nella padronanza del soprannaturale.[1] Indossa un raffinato copricapo dalla conformazione orientale e una lussuosa veste di broccato con un drappeggio di velluto che le avvolge le spalle.[1] Con la mano destra impugna una bacchetta e con la sinistra tiene saldamente un libro degli incantesimi.[1]
Sebbene l'artista scrisse nel 1657, in Nota delle pitture fatte da me Elisabetta Sirani, di "una Circe" in coppia con "un Ulisse" in un insieme di "mezze figure", l'opera è da attribuire agli ultimi anni di attività dell'artista e quindi al suo stile più maturo.[1] In particolare gli accentuati chiaroscuri hanno contribuito a datare l'opera intorno al 1664.[1]
Per Adelina Modesti, Elisabetta Sirani rimandava attraverso le sue opere alla tradizione delle donne bolognesi istruite e anche alla sua stessa cultura.[1] Tale dipinto va perciò interpretato, secondo Irene Graziani, come la rappresentazione di una saggezza remota propria delle donne, in questo caso attraverso Circe che si appresta a mettere in pratica le sue competenze.[1]
Note