Chissà se va/Perdono, non lo faccio più è il quarto singolo della cantante pop Raffaella Carrà, pubblicato e distribuito nel 1971 dall'etichetta discografica RCA Italiana.[1]
Il disco divenne il primo disco d'oro della carriera della cantante.
Entrambi i brani sono contenuti nell'album Raffaella Carrà dello stesso anno.[2]
Chissà se va
Sigla di apertura della trasmissione televisiva Canzonissima 1971, condotta da Corrado e dalla stessa Carrà, scritta dagli autori del programma su musica di Franco Pisano, allora direttore della sua orchestra nello spettacolo.[3][4] Il video è disponibile sul DVD nel cofanetto Raffica Carrà del 2007.
Brano di enorme successo che ha trascinato il singolo fino alla seconda posizione nella classifica delle vendite settimanali.[5]
Come già accaduto per Ma che musica maestro anche questa sigla è stata reinterpretata nel 1997 da Claudio Baglioni per l'album Anime in gioco (COLumbia 487741 1) di supporto al programma televisivo Anima mia di cui lo stesso Baglioni era ideatore e conduttore insieme a Fabio Fazio, oltre che ospite fisso. Baglioni canta il pezzo con Fazio, Guido Tognetti, Pietro Galeotti e Tommaso Labranca.
Cover anche per Antonella Clerici nel suo finora unico progetto come cantante uscito su CD nel 2010,
un disco di sigle televisive registrato nell'autunno del 2009 e intitolato con suo nome.[6]
Perdono, non lo faccio più
Meno famoso lato B del singolo.
Avrà una cover da Letizia Mongelli che, nella terza edizione del programma Non è la Rai (93/94), doppia Sofia Sed.
Incisione inserita nella compilation Non è la Rai estate del 1994 (RTI Music, RTI 1064-2).[7]
Tracce
- Lato A
- Chissà se va[8] – 2:52 (testo: Castellano e Pipolo[9] – musica: Franco Pisano; edizioni musicali Suvini Zerboni)
- Lato B
- Perdono, non lo faccio più[10] – 1:58 (testo: Gianni Boncompagni – musica: Franco Pisano; edizioni musicali BMG Ricordi)
Musicisti
Classifiche
Classifica (1971)
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Posizione raggiunta
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Italia[5]
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2
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Il disco entra in classifica il 20 novembre in ottava posizione e ogni settimana sale di due fino alla terza raggiunta l'11 dicembre e mai lasciata se non dopo metà gennaio del 1972. Da fine gennaio a inizio febbraio sarà ancora in classifica tra il settimo e il decimo posto (per uscirne verso fine mese), preceduto all'ottava e nona piazza dalla nuova entrata Tuca tuca della stessa Raffaella, che tuttavia non riuscirà a far meglio di un quarto posto, contro il secondo massimo di Chissà se va.[11]
Note
- ^ Carrà, discografia ITA 45 giri, su raffaellacarra.altervista.org, AlterVista. URL consultato il 29 settembre 2021.
- ^ Carrà, discografia ITA 33 giri, su raffaellacarra.altervista.org, AlterVista. URL consultato il 29 settembre 2021.
- ^ Carrà, televisione: Canzonissima '71, su raffaellacarra.altervista.org, AlterVista. URL consultato il 29 settembre 2021.
- ^ Varietà 1971-1972, in Rai Teche, RAI. URL consultato il 28 luglio 2021.
- ^ a b Vendite singoli per titolo, su hitparadeitalia.it. URL consultato il 28 luglio 2021.
- ^ (EN) Antonella Clerici, su Discogs, Zink Media.
- ^ Perdono, non lo faccio più, in Le canzoni di Non è la Rai, Non è la Rai. URL consultato il 31 luglio 2021.
- ^ Carrà, testi: Chissà se va (PDF), su raffaellacarra.altervista.org, AlterVista. URL consultato il 29 settembre 2021.
- ^ Pipolo è lo pseudonimo di Giuseppe Moccia.
- ^ Perdono, non lo faccio più (PDF), su raffaellacarra.altervista.org, AlterVista. URL consultato il 29 settembre 2021.
- ^ Classifica vendite settimanali 1971-1972, su hitparadeitalia.it. URL consultato il 28 luglio 2021.
Collegamenti esterni