San Tomas de Villanueva, nota anche come chiesa di Miagao, è una chiesa barocca filippina situata nella città di Miagao, nei pressi di Iloilo, sull'isola di Panay. Costruita fra il 1787 e il 1797 è un magnifico esempio di architettura barocca innestata su schemi architettonici tipicamente filippini, arabi e cinesi.
Nel 1973 la chiesa di San Tomas fu dichiarata monumento nazionale delle Filippine dall'allora presidente Ferdinand Marcos[1] e nel 1993 fu dichiarata Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO come parte delle Chiese barocche delle Filippine.
La costruzione
La chiesa attuale, costruita come una possente fortezza in blocchi di calcare, fu edificata nei dieci anni fra il 1787 e il 1797 sul luogo dove due precedenti chiese, nel 1741 e nel 1754, erano andate saccheggiate e distrutte durante le frequenti scorrerie dei pirati mussulmani Moro. Dopo più di trenta anni dall'ultima distruzione il frate agostiniano Francisco M. Gonzales, a capo della parrocchia di Miagao, cominciò la costruzione della nuova chiesa-fortezza aiutato dal Gobernadorcillo locale, Domingo Libo.[2]
La chiesa è costruita su modello del tardo stile barocco in voga in Spagna in quell'epoca ed è un esempio di "fortezza barocca", con i due massicci campanili che, grazie alla posizione elevata della chiesa rispetto all'abitato circostante di Miagao, fungevano da torri di avvistamento contro le numerose incursioni musulmane e davano possibilità di controllo su tutta l'area circostante e sul fiume Miagao che scorre nei pressi della chiesa-fortezza.
Fu eretta utilizzando mano d'opera locale costituita da filippini e cinesi, mentre gli abitanti dell'area circostante dovettero concorrere obbligatoriamente alla costruzione, salvo punizioni corporali inflitte dai gesuiti, mediante il pagamento di una tassa specifica e con il trasporto settimanale dei blocchi di calcare, di corallo, di uova[3] e di altri materiali necessari alla costruzione.
La facciata a capanna, singolarissima nella sua unicità, mescola il tardo barocco spagnolo con stili architettonici tradizionali del luogo e appare completamente decorata con bassorilievi: l'ordine inferiore è caratterizzato da due ordini di lesene sormontate da un balcone a colonnette che sorregge idealmente un largo frontone; al suo 'interno una lunga palma da cocco funge da sostegno a un San Cristoforo vestito alla maniera locale e che porta sulle spalle, come da iconografia del Santo, un Santo Niño in un ambiente caratterizzato da piante di papaia e di guava. Sotto al San Cristoforo e appena sopra il portale centrale della chiesa, in una ricca nicchia che interrompe la balconata, è posta una statua di San Tommaso di Villanova ritratto mentre dona cibo ai poveri, come nella consuetudine della vita terrena del Santo.[4]
Ai lati della facciata si ergono due massicci e poderosi campanili diseguali, costruiti in epoche diverse e che fungevano da torri di avvistamento contro eventuali incursioni musulmane.[5]
Galleria d'immagini
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Chiesa di San Tomas
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Facciata
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Immagine di S. Tomàs
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S. Enrico di Baviera
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La chiesa
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Chiesa
Note
- ^ (EN) National Historical Commission of the Philippines, Presidential Decree n°260 (PDF), su PD 260 Declaration of Different Shrines and Landmarks, http://nhcp.gov.ph, 1º agosto 1973. URL consultato il 30 dicembre 2013 (archiviato dall'url originale il 30 dicembre 2013).
- ^ (EN) Miagao’s Church of St Thomas of Villanueva. A UNESCO World Heritage Site., su Historic Philippines the home of the historic, old churches of the Philippines Islands, http://historicphilippines.com. URL consultato il 1º agosto 2015.
- ^ Le uova venivano impastate in un mortaio con polvere di calcare per produrre una specie di malta da utilizzare negli interstizi fra un blocco di calcare e l'altro. Da qui la singolare colorazione rossastra tuttora visibile in alcune parti delle murature della chiesa
- ^ San Tommaso di Villanova, in Santi, beati e testimoni - Enciclopedia dei santi, santiebeati.it. URL consultato il 2 gennaio 2014.
- ^ (EN) Baroque Churches of the Philippines, su UNESCO World Heritage Centre, http://whc.unesco.org/. URL consultato il 31 dicembre 2013.
Voci correlate
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