La chiave, nella notazione musicale, è un simbolo posto sul pentagramma che ha la funzione di fissare la posizione delle note. Anche se è collocata sempre all'inizio di un pentagramma, può essere inserita anche in un punto qualsiasi dello stesso, ad esempio a metà di una battuta o misura per identificare il passaggio da una tessitura a un'altra di uno stesso strumento.
Storia
La chiave di Do è un segno derivato storicamente dalla lettera C, che indicava l'attuale nota Do prima dell'avvento delle sillabe guidoniane e fissa la posizione del Do centrale del pianoforte, o Do3, sul pentagramma.
La chiave di Fa è un segno convenzionale che fissa la posizione della notaFa sul pentagramma. Il simbolo deriva dall'evoluzione grafica di una lettera F maiuscola, che, sempre nel sistema di notazione letterale in uso prima delle sillabe guidoniane (e ancora usato negli stati anglofoni) corrisponde appunto alla nota Fa. Lo stesso vale per la chiave di Sol, il cui simbolo deriva dalla lettera G maiuscola, che indica il Sol nella notazione letterale.
I segni delle chiavi provengono da una progressiva alterazione grafica delle lettere gotiche[1]:
chiave di Do3 (C3), pone il Do della terza ottava sulla riga del pentagramma che passa attraverso il centro
chiave di Fa2 (F2), pone il Fa della seconda ottava sulla riga che passa attraverso i due punti
chiave di Sol3 (G3), pone il Sol della terza ottava sulla riga che passa attraverso il ricciolo centrale
Le chiavi musicali sono tre e sono sistemate in posizioni diverse, dando la possibilità di centrare sul pentagramma la tessitura peculiare di ogni voce, in modo da evitare il più possibile il ricorso ai tagli addizionali. Fino alla metà del '700 era molto frequente anche nella musica strumentale il cambio di chiave all'interno dei pezzi a seconda della tessitura dei passaggi proprio per non dover utilizzare troppi tagli addizionali.
L'insieme di queste posizioni, eccettuate la prima e l'ultima (chiave di violino francese e chiave di subbasso/basso profondo), noto come setticlavio in alcune tradizioni musicali tra cui quella italiana, è oggi utilizzato solo come esercizio nei corsi di teoria e solfeggio e di composizione che si tengono nei conservatori. Invece nella pratica comune si utilizzano solo le chiavi di violino e di basso, di gran lunga le più usate, nonché quelle di contralto, usata come chiave di impostazione dalla viola e del trombone contralto, e di tenore, usata come chiave ausiliaria da violoncello, trombone, fagotto, contrabbasso e controfagotto.
In tutte le edizioni moderne (successive al 1800) le parti di contralto, mezzosoprano e soprano si scrivono in chiave di violino, le parti di baritono in chiave di basso, mentre per le parti di tenore si usa la chiave di violino tenorizzata, ovvero una chiave di violino accompagnata da un segno convenzionale atto ad indicarne l'esecuzione all'ottava inferiore, tranne nella musica corale a due pentagrammi, nel qual caso la parte viene scritta sul pentagramma inferiore sopra al basso.
Classificazione
Convenzionalmente, esistono nove possibili posizioni di chiavi musicali, tutte contraddistinte da un termine specifico che le lega a un'estensione vocale. Qui di seguito sono elencate sommariamente tali nove chiavi, indicandone la posizione tramite il numero del rigo su cui sono poste partendo dal rigo più bassa del pentagramma.
Strumenti a tastiera (talvolta; mano destra o sinistra fino alla metà del '700), viola, viola da gamba, trombone tenore e contralto, mandola, corno inglese (talvolta), strumenti traspositori in Re
La chiave di violino, o chiave di sol, è un segno convenzionale che fissa la posizione della notasol sul secondo rigo del pentagramma. Questo Sol è precisamente quello posto una quinta giusta sopra al Do centrale.
Viene chiamata così perché il violino normalmente legge in questa chiave.
Il simbolo è un'evoluzione grafica della lettera G, che nel sistema di notazione letterale precedente le sillabe guidoniane corrisponde appunto alla nota Sol. Se accompagnata da un piccolo "8" in alto, il tutto va eseguito un'ottava sopra; se accompagnata da un piccolo "8" in basso, un'ottava sotto. Quest'ultima variante si trova comunemente nella notazione di pezzi per voce di tenore. Insieme alla chiave di basso è la chiave più utilizzata nella notazione musicale. Le note della chiave di sol sono mi-sol-si-re-fa nei righi e fa-la-do-mi negli spazi.
Chiave di violino francese
Quando la chiave di Sol è posizionata sul primo rigo è detta chiave di violino francese.
Questo tipo di chiave è caduto in disuso ed era utilizzato in passato per il flauto traverso e dolce e per il violino, in particolare in Francia fra il XVII e l'inizio del XVIII secolo.
Note
^Luigi Rossi, Teoria musicale, Bergamo, Ed. Carrara, 1977.
^Utilizzata esclusivamente nella musica francese, e per imitazione talvolta anche in Germania, fino all'inizio del '700. Si legge come la chiave di basso, ma l'effetto è due ottave sopra.
^Di impiego rarissimo. Si legge come la chiave di violino, ma l'effetto è due ottave sotto.
^Più comunemente sostituita dalla equivalente chiave di Fa sul III rigo, mentre era molto utilizzata fino a tutto il Settecento.
Bibliografia
David Hiley, "Clef (i)" in The New Grove Dictionary of Music and Musicians, Londra, 2001, Macmillan Publishers.
Moore, John Weeks, A Dictionary of Musical Information: Containing also a Vocabulary of Musical Terms, and a List of Modern Musical Works Published in the United States From 1640 To 1875, Boston, . 1876, Oliver Ditson
Georges Dandelot, Manuel pratique pour l'étude des clefs, Parigi, 1999, Max Eschig.
R. G. Kiesewetter, Das System der Musikschlüssel, in: Allgemeine Wiener Musik-Zeitung, anno 1°, n. 135, 11-11-1841
Smits van Waesberghe, Jos, The Musical Notation of Guido of Arezzo, Musica Disciplina, 1951