Nel 1775 ipotizzò per primo che la sudorazione avesse un ruolo fondamentale nel processo di termoregolazione. Pochi anni dopo dimostrò inoltre che gli esseri viventi sono in grado di resistere a temperature più elevate rispetto ai corpi organici inanimati.
Per dimostrare ciò Blagden fece riscaldare una stanza a 393 K (120 °C) e vi si introdusse in compagnia di alcuni amici, un cane chiuso in un cestello (in tal modo non avrebbe avuto contatto con il pavimento rovente) ed una bistecca.
Dopo alcuni minuti Blagden uscì dalla stanza con gli altri e notificò che, sebbene la bistecca fosse cotta, i suoi amici e il cagnolino avevano resistito senza subire danni. Attribuì la loro maggiore resistenza al processo di termoregolazione.
Nel 1788 condusse una serie di esperimenti che lo portarono a formulare la legge di Blagden: il punto di congelamento di una soluzione decresce in proporzione diretta alla concentrazione del soluto.
Pubblicazioni
Sulla Temperatura dell'Acqua nella corrente del Golfo (1781)