La capitaneria generale del Cile (in spagnolo: capitanía general de Chile), conosciuta anche come Regno del Cile, fu un territorio amministrativo del vicereame del Perù nell'impero spagnolo esistito dal 1541 al 1818, anno in cui venne dichiarata l'indipendenza dalla Spagna. La capitaneria venne gestita da diversi governatori ed ebbe anche un Re, Filippo II di Spagna, che non era il regnante spagnolo.
Origini
Il regno del Cile (Reino de Chile) era un possedimento personale del re di Castiglia come lo erano gli altri territori del Nuovo mondo. Il Regno di Napoli e il Regno di Sicilia, d'altro canto, erano possedimenti del re di Aragona, che dal 1516 in poi era la stessa persona. Non c'erano apparati amministrativi comuni tra i diversi regni indipendenti, e ognuno era governato dal proprio consiglio e dalle proprie leggi, specialmente dal consiglio delle Indie e dalle leggi delle Indie. Il lavoro di ogni giorno era gestito generalmente dai viceré e dai governatori, che rappresentavano il volere del re in Aragona, Sicilia, Messico o Perù. Le zone americane, che erano sito di complesse civiltà o erano diventate società ricche venivano chiamate "regni".
Il Cile non raggiunse mai lo status di vicereame perché era poco esteso e troppo povero, rimanendo una capitaneria dipendente dal vicereame del Perù.
Una rivolta dei Mapuche si venne a creare in seguito all'esito della battaglia di Curalaba avvenuta il 23 dicembre 1598, dove il vice toquiPelantaru e i suoi tenenti Anganamon e Guaiquimilla, con trecento uomini tese un'imboscata e uccise il governatore spagnolo Martín García Óñez de Loyola e quasi tutti i suoi compagni.
A causa della resistenza degli indigeni amerindi, si venne a creare una autorità governamentela di tipo militare. Il governatore era a capo delle milizie locali con il titolo di capitano generale. Questa maniera di gestione era stata applicata anche ad altre parti dell'impero spagnolo.
Il Cile fu l'unica regione dell'impero che tecnicamente aveva un re, Filippo II, che non era il monarca spagnolo regnante. Nel 1554 il giovane Filippo sposò Maria I d'Inghilterra, quando era solo l'erede al trono spagnolo. Per elevare il suo statuto a quello equivalente alla regina, Filippo venne nominato "re del Cile" da suo padre, Carlo V del Sacro Romano Impero. Ricevette anche il Regno di Napoli, che era in possesso della Corona d'Aragona, e un diritto di proprietà sul Regno di Gerusalemme.
Nella pratica il titolo assunto da Filippo non ebbe alcun effetto sull'amministrazione del Cile, che continuò a essere una gobernación e un reino nell'impero spagnolo. Filippo successe a Carlo V sul trono della Spagna nel 1556.
Il maggior disastro che gli insediamenti spagnoli della regione subirono, nell'ambito della guerra di Arauco, fu quello di Curalaba nel 1598, che li distrusse quasi completamente. Tutte le città a sud del fiume Biobío, eccetto Castro, vennero distrutte. Il fiume diventò La Frontera (il limite) in cui si incontravano i confini degli spagnoli e delle aree popolate dagli indigeni per il secolo successivo.
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