Nacque a Lione il 26 febbraio 1741, figlio di Jacques Le Clerc de Fresne (1705-?), signore di La Verpillière, già sindaco di Lione e Cavaliere dell'Ordine di San Luigi, e di Catherine de Boësse.[1] All'età di sedici anni, nel marzo 1757, fu nominato ufficiale del Régiment de Lyonnais, poi tenente nell'agosto del medesimo anno e aiutante maggiore l'8 giugno 1767.[3]Capitano il 27 luglio luglio 1769, divenne maggiore in forza al Régiment Royal-Comtois nell'aprile 1779.[1]Tenente colonnello nel giugno 1780, comandò il II Battaglione del Régiment Royal-Comtois che fu mandato a combattere in Martinica nel corso della guerra d'indipendenza americana.[1]
Assegnato a Pondichéry come comandante, servi sotto i governatori David Charpentier de Cossigny e Thomas Conway.[1] Il 20 giugno 1788 sposò, all'età di quarantasette anni, la figlia di un capitano di porto, Émile-Thomasse de Solminihac (1770-1846), da cui ebbe un figlio Camille Émile Pondichéry.[1]
Le 4 ottobre 1789 fu nominato governatore generale Pondichéry.[1][4] Nel febbraio 1790, la notizia della Rivoluzione francese provocò qualche problema nei territori.[1] Secondo le testimonianze locali, e in assenza di direttive da parte della Francia, amministrò con saggezza e senza intoppi.[1] Ma la sua autorità fu presto ridotta dall'elezione dell’Assemblea Rappresentativa Coloniale, del suo presidente (Jean-Baptiste de Bury de Saint-Fulgence) e poi del sindaco di Pondicherry, e infine, con l'arrivo del commissario civile Daniel Lescallier.[1] Durante il suo governatorato, sembra che abbia svolto il ruolo di mediatore tra Pierre Sonnerat, allora comandante della piazza di Yanaon, e vari cittadini, che si lamentavano della gestione di quest'ultimo, sospettato di volersi arricchire.[1]
Stanco, chiese il rimpatrio, con effetto dal gennaio 1793.[1] Si imbarcò su una naveamericana che lo riportò prima a Londra, poi attraversò la Svizzera e arrivò a Lione.[1] Sua moglie e i suoi figli erano già tornati in Francia nell'agosto del 1791 e si erano stabiliti in Bretagna, in un maniero vicino a Moëlan-sur-Mer (dove suo figlio sarebbe diventato sindaco).[1]
Malato, si spense a Saint-Symphorien-sur-Coise, nel gennaio 1797.[1]
(FR) Alain Le Bihan, Loges et chapitres de la Grande Loge et du Grand Orient de France, 2e moitié du XVIIIe siècle, Paris, Bibliotheque nationale, 1967.
(FR) M. Gobalakichenane, La révolution française des Tamouls de Pondichéry (1790-1793), Nantes, Mémoire de DEA, Université de Nantes, 1997.
(FR) Auguste Toussaint e Jean Baptiste Pipon, Le mirage des îles le négoce français aux Mascareignes au XVIIIe siècle, suivi de la correspondance du négociant lyonnais Jean-Baptiste Pipon, Aix-en-Provence, Édisud, 1977.