Il benessere equo e sostenibile (BES) è un indice, sviluppato dall'ISTAT e dal CNEL, per valutare il progresso di una società non solo dal punto di vista economico, come ad esempio il PIL, ma anche sociale e ambientale e corredato da misure di disuguaglianza e sostenibilità.
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Con la legge n. 163/2016, la nuova Legge di bilancio (AC 3828), presentata da Francesco Boccia (primo firmatario), presidente della commissione Bilancio della Camera, approvata[2][3] il 28 luglio 2016, il Bes entra per la prima volta nel Bilancio dello Stato e consentirà di rendere misurabile la qualità della vita e valutare l’effetto delle politiche pubbliche su alcune dimensioni sociali fondamentali[4].
L'insieme degli indicatori che compongono il BES, adottati a livello internazionale, è presentato come allegato al DEF (Documento di programmazione economica finanziaria) e ogni anno il Parlamento è chiamato a votare una risoluzione, successiva all’approvazione della legge di Bilancio, entro il 15 febbraio del nuovo anno.
Il 2 agosto 2017 la commissione Bilancio della Camera dei deputati ha approvato[5] all'unanimità il parere sull'Atto del governo 428 che definisce i 12 indicatori di Benessere equo e sostenibile allegati al DEF.
Dimensioni
Il BES viene determinato a partire da 12 dimensioni, all'interno delle quali sono stati individuati degli indicatori:
- Salute
- Istruzione e formazione
- Lavoro e conciliazione tempi di vita
- Benessere economico
- Relazioni sociali
- Politica e istituzioni
- Sicurezza
- Benessere soggettivo
- Paesaggio e patrimonio culturale
- Ambiente
- Ricerca e innovazione
- Qualità dei servizi
Note
Voci correlate
Collegamenti esterni