Fu responsabile di un gran numero di riforme amministrative dello Stato mamelucco e del suo consolidamento, riuscendo ad assicurare i diritti esclusivi dell'Egitto sul commercio nel mar Rosso tra Yemen ed Europa.[1]
La sua attività nel mar Rosso portò anche alla definitiva distruzione nel 1426 di 'Aydhab, un tempo importante porto, entrato in declino già nel XIV secolo.
Nel 1426-1427 riconquistò Cipro ma nel l'Egitto dovette poi patire una durissima carestia, accompagnata come consueto, dalla peste.
Il suo mausoleo, che include una madrasa e una khanqa, fu edificato nel Cimitero settentrionale del Cairo ed è sopravvissuto fino ai nostri giorni.[2]
D. Behrens-Abouseif, Islamic architecture in Cairo: an introduction, Leiden, 1989.
J.-C. Garcin, "The regime of the Circassian Mamluks," in C. Petry, ed., The Cambridge History of Egypt, Volume I: Islamic Egypt, 640-1517, Cambridge, 1998, pp. 290-317.