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L'azotemia (dal greco azoton, azoto, e haima, sangue) indica la concentrazione di azoto non proteico nel sangue, prodotto di scarto del metabolismo delle proteine[1].
Fisiologia
Le proteine della dieta contengono mediamente 16 g di azoto ogni 100 g[2]
Una parte di queste proteine può essere utilizzata dall'organismo per costruire nuove proteine (in particolare nei bambini). Il resto viene distrutto (o sostituisce proteine a loro volta distrutte). Teoricamente, l'azoto assorbito con la dieta, in un adulto sano, deve uguagliare quello escreto con l'urina[2].
L'azoto che risulta dalla disgregazione delle proteine, si riversa nel sangue principalmente sotto forma di urea[1] e, in parte più piccola, sotto forma di altri composti (acido urico, creatina, creatinina, purine, ecc.)
La concentrazione della sola urea nel sangue (il suo valore normale) è compresa tra 10 e 50 mg/dL[3].
Patologia
Come nel caso dell'uremia, anche il termine azotemia viene usato talvolta, per brevità, come sinonimo di azotemia elevata[4].
L'azotemia superiore a valori normali è un segno tipico di varie malattie renali, sebbene possa essere associata anche a patologie di tipo diverso[4]. Può essere dovuta a una scorretta alimentazione con carenza di carboidrati ed eccesso di proteine.
Note
Voci correlate