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Il 23 luglio 2019 Calenda presenta alla Direzione Nazionale del PD una mozione, poi recepita da un'altra mozione sostenuta dal segretario Zingaretti e approvata ad ampia maggioranza, dove si ribadisce che Partito Democratico e Movimento 5 Stelle sono e rimarranno incompatibili perché divisi da valori opposti, e inoltre individua tre priorità evidenti su cui costruire immediatamente un piano per l'Italia: scuola e formazione, sanità e investimenti[23][24].
Tuttavia il 28 agosto 2019, in seguito alla caduta del governo Conte I sostenuto da M5S e Lega e dopo l'intesa fra i democratici e il M5S per formare un secondo governo Conte, Calenda annuncia l'uscita dal PD comunicando quindi di voler trasformare Siamo Europei in un nuovo partito progressista[25].
Calenda ha avviato fin dalla fondazione del nuovo soggetto politico una critica all'esecutivo giallo-rosso fondata principalmente su idee d'ispirazione liberaldemocratica, accusando il PD di essersi eccessivamente piegato al populismo[33][34], che avrebbe nei pentastellati la sua principale espressione.
Elezioni regionali e referendum del 2020
Alle elezioni regionali in Emilia-Romagna del 2020 il 26 gennaio, Azione partecipa per la prima volta con propri candidati a una tornata elettorale nella lista "Bonaccini Presidente". Nel collegio di Modena viene eletta Giulia Pigoni[35], il primo consigliere regionale eletto di Azione.
Programma per l'Italia e appoggio al governo Draghi
Il 17 novembre 2020 i parlamentari di Azione e +Europa comunicano l'unione delle rispettive rappresentanze parlamentari in un'unica componente nel Gruppo misto al Senato(+Europa/Azione) e Camera(Azione/+Europa/Radicali Italiani). L'intento, scrivono, è quello di rafforzare l'azione politica di opposizione per una più incisiva critica al governo Conte II, che sia severa ma sempre costruttiva, mossa dalle comuni posizioni europeiste e liberaldemocratiche antitetiche a quelle del blocco sovranista in parlamento[39].
Il 26 novembre 2020 la deputata Flora Frate annuncia il suo ingresso in Azione[40][41].
Già a dicembre 2020, di fronte alla prospettiva di un rimpasto di governo per dar vita al "Conte ter" in piena pandemia, i dirigenti di Azione si dichiarano favorevoli a valutare la possibilità di un governo tecnico guidato da Mario Draghi e da altre persone di grande esperienza amministrativa[42]. Dopo le dimissioni del governo Conte II, Azione dichiara l'appoggio incondizionato a Draghi e pur restando fuori dal governo, garantirà appoggio esterno in parlamento.
Il 18 ottobre 2020 Calenda scioglie la riserva annunciando di volersi candidare a sindaco di Roma in vista delle comunali del 2021[44], sostenuto da +Europa, PRI[45] e successivamente anche da IV[46]. Il 24 maggio presenta ufficialmente la sua candidatura lanciando la lista civica Calenda Sindaco, in cui si presentano anche candidati di Azione e degli altri partiti che hanno appoggiato la candidatura dell'europarlamentare[47]. ALI e PLI annunceranno in seguito il proprio supporto esterno[48]. Il risultato della lista, che ottiene cinque consiglieri e risulta con il 19,06% essere la più votata a Roma, permette ad Azione di entrare nell'Assemblea Capitolina con tre consiglieri.
Nelle grandi città Azione si presenta a Milano con la lista civica Lavoriamo per Milano con Sala - I Riformisti[49], dove raccoglie il 4,01% delle preferenze, vedendo così l'elezione in Consiglio comunale di Giulia Pastorella, mentre a Napoli Azione si presenta con il proprio simbolo a sostegno del candidato sindaco Antonio Bassolino[50], senza però eleggere nessun consigliere comunale (0,45%).
Negli altri capoluoghi Azione si presenta autonomamente a Varese, dove candida a sindaco Carlo Alberto Coletto attestatosi al 2,1%[51], e a Novara dove ottiene il 2,7% a sostegno del candidato De Stasio. A Rimini la lista Rimini Futura - Azione con il 3,6% elegge un consigliere all'interno della coalizione di centro-sinistra, mentre a Savona elegge 2 consiglieri con la lista RiformiAMO Savona attestatasi al 9,3% sempre a sostegno del candidato di centro-sinistra.
Fra i centri minori si annovera Roseto degli Abruzzi, dove il candidato sindaco di Azione Mario Nugnes[52] vince sulla coalizione di centro-destra al ballottaggio con il 56,03% dei voti. La lista di Azione ottiene il 9%, diventando così il primo partito della maggioranza.[53].
Adesione a Renew Europe e federazione con +Europa
Il 26 ottobre 2021 i vertici nazionali presentano un nuovo simbolo e annunciano il primo congresso del partito, dopo che questo venne rimandato a causa della pandemia di COVID-19[54].
Il 12 gennaio 2022 le segreterie di Azione e +Europa presentano in conferenza stampa una federazione unica di matrice liberaldemocratica e social-liberale tra i due partiti, con l'intenzione di costituire liste comuni alle future elezioni e fare campagna in favore del "Sì" per i referendum sulla cannabis, sull'eutanasia e sulla giustizia qualora questi siano giudicati ammissibili dalla Corte costituzionale; contestualmente, Calenda annuncia che Azione ha presentato richiesta di ingresso nell'ALDE, partito europeo di cui +E è membro[57][58][59].
Il 22 luglio aderisce al partito il senatore Andrea Cangini, a seguito della decisione di Forza Italia di non partecipare al voto sulla questione di fiducia richiesta al Senato dal governo Draghi contribuendone alla caduta[70].
Il 14 agosto 2022 Gaetano Armao, vicepresidente della Regione Siciliana, assessore e deputato regionale, lascia Forza Italia e aderisce ad Azione. Contestualmente è indicato dal partito come candidato alla presidenza della Regione in vista delle elezioni regionali del 25 settembre.[78] Con l'accordo elettorale tra Azione e Italia Viva, diventa il candidato ufficiale del Terzo Polo.[79]
Armao tuttavia otterrà solo il 2,08%, classificandosi come quinto, sotto Nuccio Di Paola del Movimento 5 Stelle.[80] In tal modo il Terzo Polo non esprime alcun deputato regionale all'ARS.
L'11 agosto Azione e Italia Viva annunciano la decisione di presentarsi alle elezioni con una lista unica, con Calenda indicato come capo politico di quest'ultima, andando a costituire un autodefinitosi Terzo Polo con il nome depositato di Azione - Italia Viva - Calenda.[84] Il contrassegno della lista presenta i simboli dei due partiti, il nome di Calenda e il riferimento al gruppo parlamentare europeo Renew Europe al quale appartengono le due forze politiche.[85] Il programma elettorale viene presentato congiuntamente il successivo 18 agosto, con l'auspicio da parte della coalizione di dare vita a un governo Draghi II.[86]
Alle elezioni del 25 settembre la lista ottiene il 7,79% alla Camera e il 7,73% al Senato, eleggendo 21 deputati e 9 senatori.[87] Nella conferenza stampa successiva alle elezioni Calenda dichiara che verrà avviato un processo di federazione con Italia Viva con l'obiettivo di dar vita a un partito unico di ispirazione riformista, europeista e liberale.[88]
Il 14 ottobre Calenda annuncia di aver richiesto l'adesione di Azione al Partito Democratico Europeo, di cui fa parte anche Italia Viva.[89] Tale proposito si concretizza il 24 gennaio 2023, con l'ingresso ufficiale del partito nel PDE.[10]
Ad aprile, quattro mesi dopo la nascita della federazione tra Azione e Italia Viva e a seguito dei risultati molto deludenti alle elezioni regionali in Lombardia, Lazio e Friuli-Venezia Giulia, Calenda rinuncia all'idea del partito unico, lamentando l'impossibilità di giungere a un accordo per fondere i due soggetti.[90][91] A maggio a seguito dello strappo con Italia Viva, converge in Azione il movimento "La Buona Destra"[92].
Il 21 ottobre Azione abbandona il PDE per aderire all'ALDE.[11] Nel novembre 2023 i gruppi parlamentari di Azione - Italia Viva vengono sciolti alla Camera e al Senato, ponendo definitivamente fine alla collaborazione tra i due partiti.[93][94]
In seguito alla decisione di entrare a far parte della coalizione di centro-sinistra in occasione delle elezioni regionali in Liguria, Emilia-Romagna ed Umbria,[105] nel settembre del 2024 il partito registra diverse uscite, fra cui quelle del deputato Enrico Costa[106], della senatrice e vicesegretaria Mariastella Gelmini[107], della senatrice Giusy Versace[108] e della deputata e presidente Mara Carfagna[109].
Il partito preferisce evitare etichette di collocamento politico e rifiuta particolarmente la definizione centrista[119][120][121][122] che alcuni opinionisti gli attribuiscono[8][9]. Afferma infatti di essere molto critico verso il liberismo economico e sostiene l'importanza per le democrazie liberali di recuperare il pragmatismo.[123] Critico anche nei confronti della terza via, sostiene che la sinistra di oggi debba basarsi sul bisogno di investimenti, di protezione e di difesa dell'occupazione.[5][124][125]
Politiche sociali
Il partito sostiene maggiore investimento sulla sanità pubblica, presentando un piano di salvataggio del servizio sanitario nazionale, con l’obiettivo di finanziare borse di specializzazione medica, assumere nuovi infermieri, migliorare le strutture sanitarie e incentivare la digitalizzazione del sistema[5][126].
Riguardo alla prima infanzia, il partito ha l'obiettivo di rendere possibile una crescita e formazione adeguata per i minori, di permettere ai genitori la conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare e di aumentare di conseguenza la natalità mediante: l'aumento delle strutture per la prima infanzia; l'aumento del numero di laureati che possono insegnare all'asilo nido; una revisione dei sistemi di controllo e monitoraggio della qualità dei servizi; asili nido gratuiti per la maggior parte degli italiani; ulteriori incentivi per famiglie che vivono in aree dove i servizi di prima infanzia sono sottoutilizzati[127].
Propone quasi 6 mila nuovi centri antiviolenza, un nuovo sussidio per le vittime di violenza (per garantire loro autonomia e sicurezza per 3 anni) e un profondo sforzo educativo per fermare e prevenire la violenza di genere[128].
Sostiene la creazione di un nuovo sostegno al reddito che consenta ai giovani di rendersi autonomi, la creazione di nuovi percorsi di formazione online, un supporto digitale per la ricerca del lavoro, una revisione del contratto di tirocinio e sgravi per le loro assunzioni[127][129].
Il leader del partito, Calenda, si è dichiarato favorevole al matrimonio omosessuale[131][132] e all'adozione da parte di coppie gay,[131][133] ma, nonostante ciò, ha deciso di non inserire tali diritti nel programma del partito,[134] dichiarando che «sulle questioni etiche ci sarà libertà di coscienza per le persone che sono dentro al partito, perché noi abbiamo dentro mondi diversi, ci sono persone che vengono da una tradizione cattolica molto radicata».[135]
Propone però una legge contro l’omotransfobia che preveda l'istituzione dell'Autorità nazionale indipendente per la tutela dei diritti umani e iniziative di prevenzione e contrasto di ogni linguaggio d'odio.[136]
Per concedere la cittadinanza italiana ai figli di stranieri regolari minorenni, il partito propone l'introduzione dello ius scholae, che ha come requisito il completamento di un ciclo di studi.[137]
È contrario alla legalizzazione della cannabis,[137] ma è favorevole alla sua depenalizzazione[59][138][139] con attuazione di una politica di consapevolizzazione al consumo.[140]
Il partito si pone come favorevole alla diminuzione della pressione fiscale, da attuare attraverso il recupero dell'evasione fiscale mediante l'incrocio di banche dati, e creando un vincolo di destinazione senza passare dal bilancio pubblico tra risorse recuperate e abbassamento delle tasse.[145][146]
Inoltre sostiene il piano Impresa 4.0 ritenendo che quest'ultimo possa aiutare le imprese italiane a rilanciare la capacità competitiva, attraverso investimenti collegati a sgravi fiscali, facendo così ripartire l'economia.[146][147]
Il partito ritiene che le tecnologie necessarie per tagliare le emissioni di gas serra nei settori più inquinanti esistano già e possano essere applicate in tutti quelli rilevanti, addossando quindi a una responsabilità politica la mancata volontà di implementare rapidamente queste innovazioni. Il partito è però critico nei confronti di un ambientalismo costruito sul contrasto alle grandi opere, industria e innovazione tecnologica, ritenendolo “ambientalismo contro l'ambiente”.[148]
In tema di giustizia il partito, tramite Enrico Costa, ha sostenuto l'introduzione di limiti alla diffusione delle informazioni relative alle inchieste svolte dai pubblici ministeri,[150] nuove norme in materia di diritto all'oblio per gli assolti,[151] la riforma della disciplina in materia di responsabilità civile dei magistrati[152] e la separazione delle carriere dei magistrati.[153]
Politiche migratorie
Riguardo alle politiche migratorie Azione sposa le tesi del lavoro svolto col professor Stefano Allievi, proponendo di affrontare le questioni migratorie come un fenomeno regolare e non emergenziale. Il partito, oltre a essere favorevole allo ius culturae, sostiene il controllo delle frontiere, la regolarizzazione di chi ha un lavoro, rimpatri volontari incentivati per chi non lo ha, l'ampliamento del sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, flussi di immigrazione legale controllata e l'espulsione immediata di chi commette un reato. Sostiene inoltre canali di immigrazione legali e collegati al lavoro, corridoi umanitari, la gestione unitaria delle politiche di integrazione e un 'migration compact' per gestire in Africa arrivi e respingimenti.[154][155]
Il Congresso Nazionale viene convocato ogni 2 anni, è formato dai congressi provinciali del partito che eleggono i 300 membri dell'Assemblea. L'Assemblea è convocata almeno una volta l'anno, approva mozioni di indirizzo politico o organizzativo e elegge: un Segretario che nomina una Segreteria nazionale; un Presidente; due Vicepresidenti; un Tesoriere; il Collegio dei Probiviri; il Collegio dei Revisori dei Conti; un Comitato Direttivo di 30 membri dell'Assemblea che formano la Direzione nazionale del partito con le altre cariche elette, oltre ai parlamentari, consiglieri regionali e sindaci dei comuni con più di 70.000 abitanti iscritti ad Azione. I congressi regionali eleggono i rispettivi segretari regionali che partecipano almeno a livello consultativo al Comitato Direttivo. Il Segretario nomina inoltre un Comitato di Responsabili Tematici, parte integrante del Comitato Direttivo[161].
Il logo del partito è caratterizzato da una freccia "verso il futuro" rappresentata come cavità della lettera "A" bianca immersa nel blu elettrico, colore della bandiera europea. A ottobre 2021 viene presentato un restyling del logo caratterizzato da una sfumatura cromatica del titolo che va dal blu elettrico al verde, simboleggiante la doppia transizione digitale e ambientale[18].
«Il campo centrista si allarga: Carlo Calenda [che ha abbandonato il Pd dopo l'alleanza con i 5 Stelle] e soprattutto, dopo la scissione, Matteo Renzi»
«Un non trascurabile segmento centrista è parzialmente diviso al proprio interno. Calenda è europeista, moderato, contrario tanto a Matteo Salvini quanto ai grillini. Vede di miglior occhio Fi e lo stesso Pd. Respinge destra e sinistra. […] È quindi facile prevedere che il dissidio fra Renzi e Calenda giocherà non poco nel mondo centrista»